domenica 20 settembre 2009

Brinna Otto è la nuova cittadina onoraria di Policoro











L’archeologa austriaca Brinna Otto è la nuova cittadina onoraria di Policoro. Nella serata di sabato 19 settembre ha ricevuto la massima onorificenza comunale dall’Amministrazione comunale in una solenne cerimonia tenutasi nella sala consiliare intitolata all’ex sindaco “Nicola Montesano”: “Per le sue pubblicazioni sulla storia della Magna Grecia e per l’impulso dato agli scavi di Herakleia che ci hanno fatto riscoprire le nostre radici”, ha spiegato a fine cerimonia il sindaco Nicola Lopatriello all’atto della consegna ufficiale della pergamena, accompagnata dal medaglione con il simbolo della città di Policoro, ideato da ella stessa (Ercole che lotta contro il leone Nemeo e una delle dodici fatiche dell’eroe mitologico) e dal recente libro sulla breve storia di Policoro scritto da Benedetto Gallitelli. In questa prestigiosa lista di lista di cittadini onorari del centro jonico ci sono anche: il Prof. Bernard Neutsch, di cui la Otto è stata allieva; l’On. Michele Tantalo; il Sen. Emilio Colombo; il Cav. Rocco Lofranco; il Prof. Alberto Di Giovanni; Emiliano Tinti e il sindaco di Banesti, città rumena con cui Policoro è gemellata, Petre Costache: “Siamo orgogliosi –esordisce il primo cittadino- di annoverare tra i nostri cittadini anche la Otto, la quale ha speso una vita per l’archeologia con una passione sfrenata che ha portato indubbi vantaggi a tutta la comunità sotto l’aspetto culturale. Questo immenso patrimonio artistico noi oggi lo ‘sfruttiamo’ anche economicamente per creare economia sul territorio”. Un breve saluto è stato portato dal consigliere provinciale, Serafino Di Sanza e dal presidente del Consiglio comunale di Policoro, Otello Marsano, i quali hanno sottolineato come questa onorificenza sia meritata per una persona: “che ci ha fatto riscoprire le nostre gloriose radici elleniche; ci ha dato una identità e ci ha fatto amare la nostra città che si rivede intorno al suo simbolo, la massima espressione di appartenenza di una comunità, quella di Policoro, capofila di una storia millenaria tra le più antiche di tutta la provincia di Matera”. Negli interventi che sono poi seguiti, tra i quali quello del direttore del museo nazionale della “Siritide”, Salvatore Bianco, e dei professori universitari Michael Tschurtschenthaler; Massimo Osanna e Walter Leitner, è stata tratteggiata la storia di Brinna Otto, che nasce professionalmente disegnatrice e tra i suoi capolavori spiccano i disegni dei vasi del pittore di Policoro, e poi nel 1982 le viene consegnato anche la direzione di uno scavo a Policoro. A sottolineare lo spessore del personaggio, nella lunga carriera culturale della Otto, proveniente dalla città di Heidelberg e docente all’università di Innsbruck, c’è anche quello di essere stata ambasciatrice austriaca dell’archeologia. Tra le sue qualità umane, evidenziate dai relatori: modestia, passione in quello che fa, grande propensione al lavoro collegiale. Il suo arrivo nella città jonica coincide con il 1965, anche se i primi scavi sulle colonie greche portano la data del 1958/1959, “e il cui sito archeologico è tra i più significativi dell’intero Mediterraneo”, ha affermato il Prof. Osanna, il quale ha poi aggiunto come gli scavi sul Santuario di Demetra, condotti dalla Otto, “ci abbiamo fatto scoprire il culto ellenico della fertilità della terra e delle sue genti”. Fuori programma l’intervento del Prof. Siciliano: “Quella di stasera è una scelta culturale importante dell’Amministrazione comunale in un momento in cui i valori si stanno perdendo”. Infine l’intervento tanto atteso di una emozionantissima Brinna Otto: “Mi mancano le parole…mi sento come a Natale…non ho saputo niente fino a qualche giorno fa. E’ veramente incredibile! Da quando sono venuta a Policoro, 1965, in questa città si respira aria particolare”, narrando “i tanti disegni nella piazza principale (piazza Eraclea ndr) e i miei amici di sempre: lo scultore Tonino Cortese e il giornalista Nicola Buccolo, che mi chiamavano Sabrina o Settembrina”; e poi ancora i ricordi: “del 1969, anno di inaugurazione del museo di Policoro e del suo straordinario allestimento attuale, e l’incarico che mi venne dato di seguire gli scavi del Santuario di Demetra”. Naturalmente non poteva mancare un ringraziamento, da parte di tutti i relatori, a Bernard Neutsch e Dinu Adamesteaunu (quest’ultimo cittadino illustre di Policoro dal 1996), i maestri della Otto e della scoperta della genesi di Policoro: “una città –conclude l’ottava cittadina onoraria di Policoro- che ha forza ed energia, proprio come il suo simbolo, che riesce a sprigionare soprattutto nei momenti difficili. Ecco perché ho ideato quel simbolo a cui si accompagna la filantropia e la benevolenza della Madonna di Anglona, e delle dee Athena e Demetra che vegliano su questa città”.
Gabriele Elia

Nessun commento:

Posta un commento