domenica 4 ottobre 2009

I nonni protagonisti della società






























POLICORO – Si è chiusa la “Festa del nonno”, una tre giorni in cui i riflettori sono stati puntati tutti sul ruolo del nonno e la terza in particolare nella società civile. Tra le tante iniziative poste in essere dalla cooperativa Novass e Pippo’s House del centro jonico, tra le promotrici di questa festa riconosciuta anche dal Parlamento italiano, una tavola rotonda, all’interno di un locale del Borgo Casalini, cuore pulsante di Policoro negli anni post Riforma Fondiaria, sabato 3 ottobre: “I nonni amici dei bambini”. Tre gli interventi. Quello del vice sindaco di Policoro, nonché assessore alle Politiche sociali, Rocco Leone, il quale ha ricordato alla platea di spettatori, tra cui anche molti bambini, come il nonno non dev’essere considerato l’anello debole della società: “non deve essere sballottato dai figli da una parte all’altra della casa quasi come se fosse un peso, ma anzi dev’essere colui al quale chiedere consiglio e conforto soprattutto nei momenti difficili”, raccontando poi il rapporto passionale che aveva lui con suo nonno negli anni dell’adolescenza, prendendo come esempio gli indiani d’America dove la persona più anziana veniva considerata quella più saggia perché piena di conoscenza ed esperienza. E poi ha invitato tutti ad una rivoluzione culturale in cui si capovolga la società per mettere al primo posto proprio i protagonisti di questa tre giorni che ha caratterizzato il week end policorese: il nonno appunto. Come rappresentante istituzionale, invece, ha sostenuto come con i fondi Pois, destinati ai servizi alla persona, di cui il Comune di Policoro è capofila, ci sarà uno studio attento del territorio per capire le esigenze e programmare poi gli investimenti anche per “recuperare” socialmente la figura del nonno e dell’anziano in particolare. Sulla rivoluzione culturale che deve animare ciascuno di noi si è detto d’accordo anche Giuseppe Bruno, della Federsolidarietà regionale, il quale nella sua relazione ha parlato di recuperare il rapporto intergenerazionale che vede i genitori un po’ più severi verso i figli; mentre i nonni hanno più pazienza e sono più accondiscendenti. Poi ha parlato anche del ruolo importante delle cooperative sociali che operano sul territorio, tra cui anche Collettivo colobrarese, e dell’assistenza domiciliare che svolge nei confronti delle persone più svantaggiate in un rapporto sempre più stretto con altre cooperative sociali: “in una coesione sociale per ridare uno slancio positivo a tutto il territorio, anche culturalmente”. Ha chiuso il cerchio degli interventi il Prof. Nicola Maiellaro, presidente della locale sezione dell’Unitre, che ha tracciato un bilancio della sua associazione, università delle tre età, che dal 2003 è operativa a Policoro con attività culturali tradizionali: italiano, matematica, inglese, medicina, filosofia, musica, ma anche “attori in una rappresentazione teatrale della Divina commedia di Dante –spiega-, e poi ancora escursioni sul Pollino, tutte attività che servono ad abbattere il muro dell’incomunicabilità che a volte c’è tra gli anziani e il resto della società. Oggi dopo il ciclo lavorativo gli anziani vengono emarginati e spesso da questa loro solitudine discendono anche ansia, depressione e chiusura in sé stessi. Noi cerchiamo di recuperare i nonni con le nostre attività a quel ruolo che più si addice loro: ovvero tramandare i valori di generazione in generazione”. Nella serata sono stati premiati dai bambini i nonni che hanno partecipato al concorso: “Dai nonno raccontami…”. I primi tre classificati hanno ricevuto una targa ricordo: Gaetano Andriulli, Luce Verardi e Michele Lacarpia. Tutti gli altri una pergamena: Maria Teresa Leone, Antonio Albino, Rosa Morano, Lospinuso, Antonietta Pellegrini, Maria Crocco e Angela Carbone.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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