domenica 25 ottobre 2009

Si apre uno spiraglio per i manifestanti in piazza Eraclea?
















POLICORO – Giornata campale quella di sabato per gli agricoltori della fascia jonica che da giovedì sono sul piede di guerra contro, a loro dire, l’insensibilità istituzionale davanti ai problemi di cui il comporto agricolo soffre da troppi anni. Così trattori e mezzi agricoli, tra cui camion ma anche autoveicoli, sono fermi da giorni in pieno centro a Policoro nelle vicinanze della sede staccata del dipartimento agricoltura della Regione Basilicata ubicato nella centralissima via De Gasperi. L’arteria tra le più importanti del centro jonico è transennata da quattro giorni, nello momento in cui scriviamo, e lo sarà presumibilmente fino a martedì prossimo, il giorno della verità per gli agricoltori e il loro futuro lavorativo. Infatti sembrerebbe che l’assessore regionale Vincenzo Viti, non sia rimasto a guardare e si sia attivato, anche con la mediazione della Prefettura di Matera, e sollecitare la Giunta regionale ad approvare una declaratoria contro le calamità naturali, anticamera dello stato di crisi, che negli anni hanno messo in ginocchio il settore produttivo principale della Lucania. Ma non sarebbe sufficiente a far uscire dal tunnel della crisi il mondo agricolo della fascia jonica. E il motivo è semplice: per dichiarare lo stato di crisi del mondo agricolo non sarebbe sufficiente un semplice provvedimento della Regione, la quale pur avendo, costituzione alla mano, competenze per quanto riguarda l’agricoltura, in questo caso particolare l’ultima parola spetterebbe al Governo centrale. E comunque nella settimana prossima sicuramente qualche novità, in un senso o nell’altro arriverebbe. Viti sarebbe propenso a fare la sua parte, ma i margini per raggiungere l’obiettivo finale non spetta a lui né all’esecutivo regionale. Viceversa sul fronte del dilazionamento del pagamento dei canoni irrigui al Consorzio di bonifica Bradano-Metaponto, altra spina nel fianco della Regione, Viti avrebbe garantito agli scioperanti il suo massimo impegno affinché questa loro istanza venga accolta dato che l’Ente consortile, essendo di stretta emanazione della Regione, dipende solo ed essenzialmente da lui. Sull’abolizione dello stesso ci sarebbero invece problemi di bilancio e comunque se ne riparlerebbe in un prossimo futuro. Su questi tre problemi gli agricoltori chiedono una mano perché gli altri dipendono da fattori internazionali, nazionali e congiunturali: politica fiscale più equa; sistema delle infrastrutture da ammodernare; crisi del mercato; marchio di qualità; facilità di accesso al credito ecc. Intanto in questi giorni gli scioperanti si sono resi conto di aver creato disagi ai cittadini per il blocco di una strada centrale, ma giudicano tale atto come l’unico per interloquire con la Regione: “sapevamo –dichiarano Pino Melidoro e Ovidio De Stefano portavoci del Cam (Comitato agricolo del Matapontino)- già prima di giovedì che avremmo danneggiato cittadini e commercianti dell’area, e chiediamo loro scusa pubblicamente, ma non avevamo altre alternative. Anzi ringraziamo loro per la solidarietà e la vicinanza dimostrataci tramite uno dei portavoce, Luigi Lavieri di Confcommercio, per il semplice fatto che questi problemi toccano da vicino tutti noi, non solo addetti ai lavori, ma anche chi grazie al mondo agricolo ha trovato un’ occupazione e creato così un progetto di vita. Intorno all’agricoltura soprattutto Policoro è cresciuta affermandosi tra le realtà della Basilicata più grosse, ed è per questo che noi protestiamo perché vogliamo che tra altri cinquant’anni con il nostro lavoro e quello di tutti diventi ancora più grande, bella e vivibile. Ma per concretizzare questo sogno c’è bisogno dell’aiuto dei nostri governanti, i quali tramite l’assessore all’Agricoltura, Saverio Carbone e il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, quello di Montalbano, Leonardo Giordano e il consigliere provinciale Serafino Di Sanza, ci sono vicini in questo momento e speriamo che nei prossimi giorni altri amministratori facciano lo stesso”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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