mercoledì 13 gennaio 2010

Un gruppo locale di Protezione civile anche nel Metapontino?

POLICORO – In una regione come la Basilicata ad alto rischio idrogeologico una delle priorità maggiori dal lato della prevenzione è quella di creare un gruppo di Protezione civile locale proprio come quello sorto nel giugno del 2006 a livello regionale. E a spiegare l’organizzazione di quest’ultimo, basato soprattutto da un coordinamento regionale di cui fanno parte un componente di ogni sezione di Protezione civile e del direttivo regionale, organo più ristretto, ci ha pensato Giuseppe Priore nella sala consiliare del Palazzo di città sabato sera 9 gennaio inviato nella città jonica dal promotore dell’iniziativa, Vincenzo Pastore, presidente dell’Associazione nautica e motonautica lucana, proprio per sensibilizzare tutte le associazioni presenti in città e operanti nel settore ad interagire tra di loro nei servizi legati al: soccorso, nel senso più lato del termine (fluviale, marino, speleologico, su terra), anti-incendio, supporto logistico alle calamità naturali, intervento rapido, educazione ambientale, missioni umanitarie e quant’altro, spiegando agli astanti l’esperienza sua e dei suoi volontari in Albania e a L’Aquila nel recente passato che ha visto impegnati su questo fronte i volontari lucani anche grazie al supporto della colonna mobile 1 di automezzi coordinati dalla sala operativa regionale. In poco meno di tre anni circa il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori, secondo lo stesso Priore, ha dato buoni risultati da intensificare su tutto il territorio locale implementando i servizi tra cui la creazione del dipartimento scientifico per un monitoraggio sismico e meteo lucano. E in questo contesto si inserisce l’idea di Pastore di coinvolgere anche le locali associazioni, presenti sabato, tra cui: Croce d’Oro, Fiore di Loto, Protezione civile regionale, Wwf, ecc, nel mettere insieme risorse umane e naturali presenti a Policoro per creare anche in loco un gruppo di Protezione civile cittadino o comprensoriale: “Siamo in tanti ad occuparci –osserva Pastore- di questo settore legato alla difesa del territorio dall’ira della natura che spesso mette a repentaglio vite umane e devasta intere città, come è successo a L’Aquila ma anche da noi il 23 novembre del 1980. Tuttavia l’esperienza accumulata nel tempo è il patrimonio più prezioso che abbiamo per continuare in questa missione raccordandoci meglio però tra di noi qui a Policoro ottimizzando tempo e risorse, anche materiali, per creare un gruppo unico operativo di Protezione civile in riva allo Jonio. Ci sono tutti i presupposti per crederci fino in fondo, e con un po’ di buona volontà potremmo riuscirci”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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