mercoledì 24 febbraio 2010

Cosimo Simone e Saverio Carbone aderiscono alla Dc

POLICORO - La fuoriuscita del consigliere comunale Cosimo Simone e dell’assessore comunale all’Agricoltura Saverio Carbone, gli unici rappresentanti dell’Udc (Unione democratici di centro) nella maggioranza di centro-destra che amministra Policoro dall’aprile del 2008 dei giorni scorsi, ha portato entrambi i politici, dopo una riflessione approfondita ma nello stesso tempo rapida, alla decisione di costituire un nuovo gruppo politico in seno alla massima assise comunale, la Dc (Democrazia cristiana) rappresentata in Lucania da Giuseppe Potenza: “Non c’è voluto –affermano Simone e Carbone- molto tempo per decidere sotto quale simbolo continuare a fare politica. La Dc è la forza politica che ha fatto grande la nostra nazione portandola nel G8, tra quelle più industrializzate del mondo, garantendo prosperità e sviluppo. Oltretutto è un partito che non è alleato con il centro-sinistra e dunque coerente con le nostre idee, che sono poi quelle della storia della Dc di un tempo di confronto e contrapposizione a quello che una volta era il Pci, oggi Pd, forza socialdemocratica ma antitetica al Ppe, famiglia politica europea quest’ultima di cui noi ci sentiamo più vicini oggi dopo l’evoluzione del quadro politico che ci ha portati negli ultimi sedici anni al bipolarismo (Pd socialdemocrazia-Pdl Liberaldemocrazia), seppur con qualche variabile marginale rispetto allo scenario nazionale. Non potevamo, oltre ad alcune vicende interne al partito degli ultimi giorni che ci hanno visto in disaccordo con le scelte del segretario provinciale, sposare la tesi delle alleanze a geometria variabile dell’Udc, che vede il partito di Casini in alcune regioni correre da sola (e per noi poteva anche essere una scelta coraggiosa), in altre con il Pdl (e noi saremmo stati favorevoli visto che vogliamo un centro che guardi a destra), mentre in Basilicata si allea con il Pd dopo averne contestato le politiche dell’ultima legislatura. Ci riferiamo soprattutto al segretario provinciale Ruggiero, il quale dovrà spiegare sui palchi questa politica ondivaga in cui si trova, suo malgrado dato che la scelta gli è piovuta dall’alto e quindi non ha nessuna colpa; mentre alle amministrative di Tursi per esempio l’Udc potrebbe allearsi con il centro-destra. Pertanto riteniamo questa politica dei “due forni” imbarazzante, anche se legittima, non consona più alle nostre scelte che sono quelle della chiarezza e in linea con le recenti parole del Cardinale Bagnasco, presidente della Cei, il quale invita i cattolici ad impegnarsi in politica per esaltare la centralità dell’uomo e portare l’etica cattolica anche nel pubblico, due facce della stessa medaglia per noi, mai come in questi ultimi tempi messa a rischio dal degrado di fenomeni così dilaganti di corruzione, il vero cancro della Pubblica amministrazione. Il nostro impegno continua con la passione di sempre, fedeli al mandato elettorale che ci vede alleati con il centro destra in linea con quello che finora abbiamo fatto”.

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