lunedì 15 marzo 2010

Le donne protagoniste della società nonostante le tante discriminazioni. Se n’è discusso in un simposio


POLICORO – Donne di vita, donne di impresa. Il ruolo della donna nella moderna società civile è cambiato molto negli anni raggiungendo conquiste importanti, primo fra tutte il diritto di voto. Il merito è tutto loro grazie al movimento femminista, alle lotte e alle rivendicazioni che hanno portato le politiche di genere a raggiungere traguardi importanti. Oggi c’è addirittura il Dipartimento delle Pari Opportunità (PP.OO.) presso la presidenza del Consiglio di ministri, che tutela le donne da discriminazioni lavorative, di sesso, di razza, di religione. Però ci sono alcuni ambiti della società civile ancora troppo maschilisti, come la politica o la dirigenza di grandi imprese, pubbliche e private, ad esclusivo appannaggio degli uomini. E per discutere di questi problemi, sabato 13 marzo presso la sala consiliare del Municipio di Policoro, la M&C, società costituita di sole donne, ha organizzato un convegno dal tema: “Il fattore D donne e impresa: pari opportunità-rappresentanza-conciliazione-orientamento al lavoro” a cui hanno preso parte relatrici impegnate attivamente sul campo. Un breve saluto è stato portato dall’assessore comunale alle Pari Opportunità, Luisa Lasaponara, la quale ha preannunciato l’approvazione di un regolamento per l’istituzione di un comitato sulle pari opportunità per abbattere gli ostacoli e i disagi che tutt’oggi vedono le donne declassate in alcuni ambienti. L’imprenditrice Chiara Giannitelli ha raccontato la sua esperienza di vita come moglie e mamma, oltre che professionale che la vede dal 1991 a capo di una società: “…tante sono state le difficoltà che ho incontrato soprattutto nella credibilità del lavoro perché noi donne dobbiamo lavorare il doppio degli uomini per ottenere la metà dei loro guadagni”; poi ha sottolineato la difficoltà di accesso al credito per gravidanze o cura di familiari. Tra i punti di forza che le donne possono mettere in campo, a suo dire, ci sarebbero: professionalità, qualità del prodotto, aggiornamento. Giuridico invece è stato il taglio dato da Antonietta Giacoia, consigliera provinciale delle PP.OO, che ha ricordato come: “Nonostante l’articolo 51 della Costituzione riconosce la parità di accesso agli uffici pubblici, solo nel 1961 sono state aperte le porte per le donne alla Magistratura”, e di come la critica di genere sia considerata un reato come sostenuto recentemente dalla Cassazione. Inoltre ha citato il triste dato secondo il quale il tasso di occupazione regionale delle donne sia del 47,18%, troppo basso in rapporto all’alta scolarizzazione del gentil sesso. Infine ha lanciato il messaggio alla condivisione tra uomo e donna dei doveri domestici. Maria Fanelli, consigliera regionale PP.OO., nel confermare i dati negativi sull’occupazione femminile in Lucania, ha citato però il soccorso del piano regionale 2009/2011 e del protocollo di intesa nazionale sul lavoro in collaborazione con il Ministero del Welfare, e la sensibilizzazione messa in campo contro fenomeni discriminatori. Le conclusioni sono state tratte da Rosa Gentile, presidente del comitato imprenditoria femminile, “In Spagna, Francia e Svezia le donne hanno ottenuto più legittimazione sociale e ritenute un investimento per il territorio. Da noi invece ci sono ancora forti pregiudizi che ci portano ad avere un’alta disoccupazione nonostante la legge 215/92 sull’autoimprenditorialità femminile. Per le donne servono: facilitazioni di accesso al credito, informazione sugli strumenti economici-finanziari, accompagnamento nella fase di start-up, politiche agevolative per la produzione e forniture, consolidamento delle imprese e strutture sul posto di lavoro per l’assistenza ad anziani e bambini”. Inoltre ha preannunciato la stipula il prossimo 10 aprile di un protocollo di intesa con il Confidi del blocco mutuo per le donne in maternità.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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