martedì 15 giugno 2010

Una scuola a misura di bambino. La papa “Giovanni Paolo II” ha presentato la sua recita







POLICORO – La vita di ciascun essere umano la si può guardare da ottiche diverse e legittime a volte contrapposte l’una all’altra in base alle esperienze personali. Ma c’è chi la può distorcere a proprio uso e consumo. Non poteva finire meglio l’anno scolastico della scuola elementare papa “Giovanni Paolo II” che nella serata di venerdì 11 giugno nel “PalaErcole” ha presentato il suo recital: “Occhiali per vederci”. Una commedia ideata dal preside Giuseppe Spataro, dirigente scolastico con la passione per il teatro e con esperienza nel settore anche a Milano, e impersonificata dai suoi alunni. Essa è nata per puro caso nel mese di dicembre allorquando prima delle vacanze natalizie un gruppo di docenti della scuola di corso Pandosia voleva chiudere in bellezza l’anno con un evento catalizzatore. Ecco così che in sei mesi è stato scelto il cast e dopo prove e riprove i giovani discenti non hanno deluso le attese. Davanti al loro pubblico: genitori, parenti, insegnanti hanno raccontato le discrasie quotidiane delle persone tra verità e menzogne a seconda dei casi, delle circostanze e di chi si ha di fronte in un rapporto esistenziale che spesso mette in imbarazzo anche gli stessi protagonisti. Una nazione che vive di privilegi, con una bassa mobilità sociale dove il lavoro dei genitori è anche quello dei figli, dove tutti vogliono essere qualcuno: “Lei non sa chi sono io” per vincere la concorrenza e aprire le porte dell’impunità e dei favoritismi, dove si abusa del potere per fini personali o familiari o semplicemente per ritorsione contro qualcuno “diverso” per idee politiche, religiose, sportive. Uno spaccato fedele e attuale dell’Italia di ieri, oggi e probabilmente anche domani quello raccontato dai giovani discenti della scuola elementare del II circolo jonico in una rappresentazione teatrale non semplice da raccontare alla loro età. Ma grazie al laboratorio teatrale ed attività extradidattiche hanno ricevuto il giusto riconoscimento che parte dal lavoro di squadra di tutto il team messo in campo da Spataro e che ha portato un suo allievo, Joe Bonfantino a rappresentare la Basilicata al Giffoni film festival. Ma il suo istituto non è soltanto scuola, con i suoi programmi, ma è anche territorio. E nella commedia è stata citata anche la vicenda kafkiana di Marinagri, chiusa due volte e riaperta in entrambe le circostanze, e ora pronta a fare da battistrada al turismo jonico. Almeno questo si spera. Ma nell’intermezzo anche canzoni di ragazzi che hanno entusiasmato i presenti e caricati di quella giusta e necessaria voglia di vivere: Da “Nel blu dipinto di blu” a “We are the World”. Una scuola veramente a misura di bambino.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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