domenica 1 agosto 2010

Tonio Cosa: “Non ho vinto io il milione di euro”

POLICORO – Alla domanda cosa vorresti di più nella vita avrebbe voluto rispondere: 1 milione di euro. Peccato che di mezzo ci sia un maledetto condizionale di troppo che lo ha riportato tra i comuni mortali dopo che si era sparsa la notizia che a vincere la somma da capogiro era stato l’artigiano del centro jonico Tonio Cosa un anno fa in una tabaccheria del rione Italia (ex II Piano di zona). In questo anno abbondante dalla vincita ad ogni minimo passo il sospetto sembrava diventare certezza: una macchina nuova, un viaggio in Sud America, un secondo locale commerciale adiacente piazza Eraclea, una crociera. Troppi movimenti “strani” per un onesto lavoratore che non ha mai ostentato ricchezza. E più passava il tempo e più la gente lo guardava e guarda tuttora come se avesse l’aureola: un predestinato alla fortuna. Così dopo che nei giorni scorsi è stata vinta, ancora al gratta e vinci da 10 euro, un’altra somma del genere in un altro punto vendita, ecco che Tonio Cosa è ritornato ad essere l’uomo dei sogni. E il ritornello per una settimana circa dalla seconda vincita è stato sempre lo stesso: “auguri per il milione di euro! Cosa farai ora con tutti questi soldi!”. Tonio Cosa fa spallucce e se la ride sotto sotto ma fino ad un certo punto: la voce di popolo ha raggiunto il livello di guardia tanto di impensierirlo un po’… “Magari avessi vinto una somma del genere –ammette- non avrei i debiti con la mia banca e nemmeno lo scoperto di conto corrente. Il viaggio in Brasile era programmato da tempo…lavoro tutto l’anno e una vacanza è concessa a tutti. La macchina nuova l’ho comprata ma è una normale monovolume non certo una fiammante Ferrari. A Policoro c’è gente che gira con macchine da oltre 50 mila euro e non si sa cosa facciano i conducenti nella vita e non capisco perché non possa nascondersi tra questi chi è stato baciato della Dea bendata…la crociera era a pagamento e in bassa stagione quando i prezzi sono contenuti, mentre il locale è in fitto. Se questo è indice di ricchezza prima di me bisognerebbe passare la setaccio i c/c di almeno il 60% dei residenti!”. Nel frattempo continua a lavorare sia nel punto vendita di piazza Ripoli, con un occhio alla rosticceria della sorella in centro, che a bordo del suo Ape tre ruote sopra il quale si presenta ad ogni manifestazione e sulla Duna centrale di via Lido l’estate a vendere i suoi gelati artigianali e crèpes. Gli affari non gli vanno male tanto che, e forse qui qualcuno c’ha azzeccato, negli ultimi anni un milione di euro lo avrà accumulato: lavorando però. Ma nella sua vita c’è sempre una vittoria di mezzo. Intorno a quella di un milione di euro c’è un alone di mistero, ma la sua nuova compagna è una verità.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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