giovedì 30 settembre 2010

“Puliamo il mondo”, Legambiente aderisce alla campagna di sensibilizzazione






POLICORO – Il circolo Legambiente del centro jonico aderisce alla campagna di sensibilizzazione ambientale “Puliamo il mondo 2010”. Un reportage fotografico di denunzia sull’inciviltà delle persone immortalato da immagini che portano il tema: “Le foto parlano di più delle parole”. Rifiuti di ogni genere buttati per strada, nella pineta, arenile della spiaggia di Policoro, cui fa da contorno, purtroppo, panchine scarabocchiate di vernice dei soliti “graffitari”, cestini per la raccolta dei rifiuti divelti, vetri di protezione della lampadine dei lampioni andati in frantumi sotto i colpi di pietre. Uno sfregio del patrimonio pubblico diffuso cui non si può rimanere insensibili. Ormai troppo frequentemente si verificano episodi di questo genere in tutte le città: ma gli atti di vandalismo sono ciclici con una noia pervasiva in molti ambienti ad istigarli, tanto da far correre ai ripari molte Amministrazioni. C’è chi ha proposto la video-sorveglianza, chi le ronde, chi la vigilanza privata nei luoghi più sensibili. Fatto sta che alla base di tutto sembra esserci un gap di educazione su cui anche Tv e media più in generale a volte sono cattivi maestri con modelli per le nuove generazioni inculcati giornalmente che viaggiano in rete ad una velocità supersonica tanto da spiazzare famiglie, scuola, associazioni e gli agenti tipici dove si sviluppava una volta la personalità di ciascun essere umano. Da questa spirale non è semplice uscire: i giovani d’oggi hanno mille modi per fare gruppo. Dalla più tipica uscita serale ai messaggi via sms, email, facebook, iPhone, iPad, e altri strumenti che la moderna tecnologia mette loro a disposizione. E imparano ad usarli molto in fretta aguzzando l’ingegno più di quanto facciano sui libri di scuola. Per contrastare questo fenomeno di bullismo/inciviltà bisogna mettersi al passo coi tempi usando al contrario le loro stesse “armi” per difendere la società dalla deriva.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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