giovedì 30 dicembre 2010

Strade dissestate in città. Lopatriello: “La colpa è di Acquedotto lucano”




Il braccio di ferro tra Amministrazione comunale e Acquedotto lucano (Al) continua. Il primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, ritorna così su una polemica iniziata un anno fa sul dissesto stradale della rete viaria cittadina: “Ho scritto –osserva- e chiamato più volte ad Acquedotto lucano per sollecitare alcuni interventi di manutenzione ordinaria su importanti arterie stradali, ad oggi come gruviere. Infatti le imprese appaltatrici di Al dopo aver provveduto a scavare le strade per i lavori di loro competenza e di manutenzione delle condutture di acqua, non provvedono sistematicamente ai rattoppi e al ripristino della normalità nella circolazione stradale di veicoli a motore. Così ci troviamo ad avere strade piene di buche, e su alcune di esse siamo stati costretti ad installare segnali stradali provvisori per avvertire gli automobilisti della presenza di lavori iniziati e mai portati a termine. A questo punto dato che non ho avuto nessuna risposta da Al, che lo ricordo è un Ente il cui capitale sociale è in mano ai Comuni, tra cui anche quello di Policoro, e dunque inadempiente nei confronti di un azionista, non potendo più tollerare un disagio del genere, a maggior ragione sotto le festività natalizie e di fine anno, nella mattinata di mercoledì 22 ci siamo sostituiti noi stessi all’Ente subregionale e con una nostra squadra di operai abbiamo provveduto a riparare per il momento alcune strade, tipo quella di via Bologna. Ovviamente a fine lavori complessivi invieremo la nota spese ad Al, che ci dovrà rifondere tutti i costi sostenuti che non possono gravare sul bilancio comunale poiché non ci competono direttamente. In caso contrario citeremo l’Ente in giudizio e stiamo pensando di farlo per i danni certi degli anni passati. Visto che il dialogo istituzionale e le buone maniere non sono state sufficienti, mi sembrava doveroso passare alla fase due mettendo in campo le ragioni del territorio e di un’intera comunità che chiede di poter vivere in una città con una normale qualità della vita. Ed è quello che noi stiamo fornendo, almeno per le nostre competenze. Dei disastri altrui non rispondiamo in prima persona, ma faremo valere le nostre ragioni nelle sedi competenti”.

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