sabato 22 gennaio 2011

Il concetto di tempo spiegato filosoficamente. Presentato il libro di Osvaldo Marano



POLICORO – Spiegare il concetto di tempo non è semplice, perché non lo si tocca con mano; perché trascorre via inesorabilmente con velocità supersonica; perché a volte non basta mai. Nella storia ci hanno provato in tanti: scienziati e filosofi con formule matematiche e con concetti. Ma finora sono risultati tutti astratti. Così per dare un’idea di cosa sia, Osvaldo Marano in un saggio raccoglie tutte le teorie più autorevoli nel suo libro: “Acrobazie sul tempo” presentato nella biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” sabato sera 15 gennaio. Insieme a lui un parterre di tutto rispetto: la direttrice del polo culturale del centro jonico, Angela Delia, ha citato un aforisma di Sant’Agostino: “Non so spiegarlo a chi me lo chiede, però so cos’è”. Per Pasquale Critone, consulente culturale della casa editrice “Adafor”, il tempo può essere oggettivo, fisico e riguarda il fenomeno delle cose, stagioni e del sole il cui simbolo può essere identificato con il campanile e a nulla sono valsi i misuratori meccanici inventati nel 1500: “Ritorniamo al tempo soggettivo e al suo rapporto più umano per volerci tutti più bene, non essendo schiavo di esso, ma governandolo”. Elisabetta Boccardi ha dato un approccio più filosofico alla discussione spiegando il concetto di tempo sotto l’aspetto circolare, che non finisce mai, infinito; e quello rettilineo ebraico/cristiano secondo cui il tempo è a senso unico scritto con la nascita del mondo e che procede verso l’alto dando l’idea della salvezza dell’umanità. Il prof. Lucio Saggese ha parlato del tempo come movimento all’interno dello spazio e sinonimo di libertà; Pompea Lopatriello ha raccontato invece la storia che ha portato alla stesura del libro dopo che l’autore si era recato al liceo scientifico “E. Fermi” per proporre alla docente la possibilità di scrivere un testo sull’argomento: “sul quale inizialmente ero scettica, ma poi mi sono resa conto del fascino di mettere nero su bianco l’argomento”. Infine Marano ha argomentato come il libro è accessibile a tutti per la sua facilità di trattazione del tema tempo, della sua scorrevolezza e di come la scienza può essere analizzata anche sotto il profilo filosofico. E a tal proposito Rocco Gentile, curatore della postfazione, ha chiuso così, fuori sacco, i lavori: “L’esistenza dell’uomo è propedeutica a quella del tempo, e con il tempo l’uomo scopre l’appartenenza davanti a Dio”.

Gabriele Elia
Fonte
(il Quotidiano della Basilicata)

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