mercoledì 2 febbraio 2011

Per non dimenticare. La fondazione “Elisa Springer” nel “Giorno della memoria”





POLICORO – Nel 2000 con legge dello Stato, esattamente la 211, veniva istituita la “Giornata della memoria” il 27 gennaio di ogni anno. Anche Policoro, città della pace, non si è sottratta ai suoi “obblighi” e nella biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” è stata ospitata, venerdì, la fondazione Elisa Springer. Non senza qualche polemica che non riguarda la città jonica ma Matera. Infatti Francesca Lopane, presidentessa, spiega: “Non siamo stati invitati il 27 nella città dei Sassi nonostante Elisa Springer sia cittadina onoraria e il Comune componente del Cda della stessa fondazione. Noi quel giorno eravamo a Lagopesole a portare il nostro messaggio anziché a Matera e senza un perché”. Gli fa eco il professor Franco Ambrico: “Nella scorsa primavera proprio su Matera abbiamo organizzato una mostra fotografica sulla scuola sottufficiali polacca presente a Matera negli anni del secondo conflitto mondiale, i cui militari si sono sacrificati per la causa della libertà. Da allora non sappiamo cosa sia successo. Comunque noi portiamo avanti la nostra mission e oggi siamo qui a Policoro graditi ospiti della città e dell’Amministrazione comunale”. Prima dell’incontro pomeridiano, nella mattinata del 28, sono stati nel liceo scientifico “E. Fermi”. “A volte –osserva Lopane- ci sono eventi organizzati con superficialità che fanno passare in secondo piano il messaggio della Springer. Io qui sono testimone indiretta dopo aver conosciuto la straordinarietà di Elisa. Nelle scuole la storia del ‘900 non è approfondita molto e giornate come queste servono a diffondere la cultura della pace tra i popoli contro ogni forma di dittatura ideologica. Guai a pensare che giornate come queste servano solo per il rito della memoria, in realtà noi vogliamo creare il culto della memoria. Non è soltanto oggi e in questo periodo che dobbiamo condannare le vittime dei totalitarismi, ma ogni giorno affinchè non si riannodi il germe dell’intolleranza. Da qui l’appuntamento mattutino nella scuola (liceo ndr) per uno studio attento e puntuale dei fatti di allora per poi tramandarli alle future generazioni proprio come sto facendo io dopo aver conosciuto la Springer. Lo sforzo da fare è superare lo stereotipo della memoria ad appannaggio di una parte politica e del ricordo a quella avversaria in una contrapposizione strumentale che non giova a nessuno, con revisionismi faziosi che non servono alla verità della storia. Il nostro obiettivo è quello di creare a Matera un museo dei diritti umani andando così a realizzare il sogno di Elisa Springer. Per il momento ci limitiamo a raccogliere testimonianze dal 2004 e diffonderle”. Nella sua introduzione Ambrico ha ricordato ai presenti come la città di Matera sia stata la prima a ribellarsi, il 21 settembre del 1943, ai tedeschi che erano venuti in città ad occuparla narrando poi fatti e personaggi di quel periodo accaduti anche in Lucania. Un saluto è stato portato da Angela Delia, direttrice della biblioteca “Massimo Rinaldi” e organizzatrice dell’appuntamento culturale, la quale ha ricordato la figura anche di Primo Levi e del suo capolavoro sul tema della giornata della memoria: “Se questo è un uomo”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento