venerdì 18 marzo 2011

L’Unità d’Italia raccontata in un convegno






POLICORO - La città di Policoro non si è sottratta al suo dovere nel celebrare la ricorrenza dei 150 anni di Unità d’Italia. Così l’Amministrazione comunale ha organizzato una tavola rotonda dal tema: “Il mezzogiorno nella crisi dell’unificazione” nella mattinata di mercoledì 17. Prima di dare inizio ai lavori è stata effettuata l’alzabandiera nel piazzale antistante il Municipio. Poi il sindaco facente funzioni della città di Policoro, Rocco Leone, ha portato i saluti della città ai relatori e alla platea sostenendo: “Questa è una giornata storica per la nostra Nazione e un evento dal quale dobbiamo trarre la giusta riflessione sul ruolo del nostro Sud all’interno dell’Unità d’Italia e sul futuro delle nostre generazioni, attraverso una lettura seria di tutti i passaggi storici più importanti che hanno caratterizzato il Mezzogiorno: dal brigantaggio alla Questione meridionale passando poi alla Cassa per il Mezzogiorno, per eliminarne i difetti e dare un nuovo protagonismo alla nostra realtà come quello che c’è stato in parte in questi 150 anni”. Il Senatore Cosimo Latronico, parlando di questa ricorrenza, ha sottolineato: “Come ciascuno di noi sente l’esigenza umana di avere un riferimento, oltre a quello della famiglia anche della comunità intesa come lingua, tradizioni, usi e costumi racchiusi appunto nel sentimento di Patria. Ma l’Italia c’era anche prima della proclamazione ufficiale del 17 marzo del 1861, divisa in più Stati e aveva ed ha una storia millenaria che ha fatto grande tutta l’Europa con i suoi uomini e le sue idee. E se oggi l’Italia è parte integrante dell’Unione Europea non è un caso”. Un cenno è stato fatto poi alla recente approvazione dei decreti attuativi sul federalismo municipale: “Che c’è già –afferma- nella nostra storia, basti citare Cattaneo e la Costituzione del 1948 ancora in vigore, uno spirito autonomistico in una visione però unica della Nazione con il collante del principio di solidarietà tra chi ha di più e chi ha di meno, scritta anch’essa nella nostra Magna Charta”; concludendo poi a non avere paura del federalismo fiscale ma vederlo invece come un’opportunità di sviluppo delle municipalità e dell’intera economia italiana fatta di 8 milioni di partite Iva. Lo storico Michelangelo Morano, nella sua relazione, ha anch’egli ricordato ai presenti come il processo federalista è iniziato in Italia da moltissimi anni: “E’ stato lo stesso Cavour, primo statista unitario, a varare la legge sulle Regioni poi arenatasi tra i tanti altri problemi che aveva l’Italia nel periodo post unificazione, ma il cui dibattito si è alimentato negli anni successivi fino ai giorni nostri. E da questo nuovo patto tra governati e governanti che dobbiamo ripartire avendo basi solide: l’Italia è il faro della civiltà, il periodo Rinascimentale su tutti, e le nostre grandi capacità ci hanno portato ad essere tra gli otto Stati più evoluti del mondo”, concludendo poi la sua relazione con una citazione del grande meridionalista Giustino Fortunato: “Senza Sud non c’è l’Unità d’Italia”. Il giovane Gaetano Morese si è soffermato invece sui plebisciti in Lucania e tutto il meridione di annessione all’Unità d’Italia, focalizzando l’attenzione su come le lotte tra favorevoli e contrari al processo unitario siano state molto cruente e il cui patrimonio non và mai dimenticato. Infine Lucio Attorre, terzo storico invitato all’evento, ha citato l’importanza dell’educazione scolastica nella storia per trasmettere il sentimento positivo di nazionalità che nel Sud ha fatto fatica ad attecchire per via del superamento solo nel 1963 della ruralità e analfabetismo, che coincide con uno sviluppo parallelo economico e dunque anche culturale dei territori di riferimento; non trascurando le criticità legate alle cattive interpretazione di leggi nazionali, prima fra tutte l’Intervento Straordinario, che anziché aprire una pagina nuova di ricchezza e benessere per le popolazioni interessate ha generato clientelismo e sperpero di denaro pubblico. “Ma –conclude- il cammino fatto finora non dev’essere interrotto e bisogna proseguire percorrendo la strada di processi evolutivi virtuosi che ci facciano crescere tutti insieme armonicamente senza mettere contro Nord e Sud”. A fine dibattito è stata donata alle case famiglie della città di Policoro una torta di questa ricorrenza; mentre in serata nella chiesa di San Francesco (patrono d’Italia), zona Lido, si è celebrata una solenne messa. Anche in alcune vie cittadine, commercianti e residenti hanno esposto il Tricolore. La cerimonia è stata intervallata dall’esibizione musicale del coro polifonico “C. Monteverdi”. Tra le istituzioni presenti: Paolo Castelluccio (consigliere regionale), Giuseppe Labriola (sindaco di Tursi), Serafino Di Sanza (consigliere provinciale), Franco Labriola (consigliere comunale di Policoro)

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