domenica 10 luglio 2011

Difficile trovare un telefono pubblico in città

POLICORO – “Si stava meglio quando si stava peggio”. Il luogo comune potrebbe andare bene in alcune situazioni della vita quotidiana che si evolve con una velocità tale da non accorgersene. E una di queste è sicuramente la tecnologia. Ormai non si fa in tempo ad acquistare un Pc, IPhone, IPad e quant’altro che il giorno dopo sono già “superati” da altri aggeggi più potenti. E che dire dei cellulari: si cambiano con la stessa velocità con cui ogni giorno si cambia l’abito. Però di questo vorticoso processo evolutivo hi-tech non tutti ne beneficiano. Tanto per fare un esempio girando per la città di Policoro, e per le città più in generale, sono scomparsi i telefoni pubblici. Solo in piazza Ripoli troviamo qualche cabina. Per il resto se non si ha il telefonino, lo si ha scarico o senza credito telefonare è un’impresa. E la disavventura è capitata ad un ragazzo che sostava al Terminal Bus “Egeo” nei giorni scorsi. Cercava a tutti i costi un telefono e non lo ha trovato. In un luogo così frequentato dove c’è un crocevia di persone che vanno e vengono e durante l’inverno sembra un formicaio, non esiste una cabina! Così il malcapitato è rimasto spiazzato quando gli è stato detto dal suo interlocutore nella stazione degli autobus: “Qui non ci sono cabine!”. Chiedendo il perché la domanda è rimasta inevasa. Così il perché glielo abbiamo chiesto noi a bocce ferme? “Una volta –ci spiega il commerciante- c’era una cabina telefonica solo che la Telecom ci chiedeva un incasso minimo di 900 euro l’anno per non sopprimerla. Per alcuni anni ci siamo riusciti poi nell’ultimo siamo arrivati a poco più di 700,00 e ce l’hanno tolta. Oltre al danno, non per noi ma per l’utente, è arrivata la beffa, questa volta per noi, del pagamento di 250,00: una sorta di tassa fissa per la concessione dell’apparecchio indipendentemente dalle telefonate effettuate. Se è vero che la proliferazione dei telefoni mobili ha ridotto ulteriormente le chiamate dalle classiche cabine, è giusto garantire un servizio pubblico a chi non ce l’ha come gli anziani o a chi per vari motivi non riesce in momenti contingenti ad utilizzarlo. E invece il “nuovo mondo” è sicuramente più comodo ma ha cancellato tutto, compreso quello che di buono c’era prima”. E se al posto di quel ragazzo si fosse trovata una donna in difficoltà?

Gabriele Elia

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