giovedì 22 settembre 2011

Il calcolatore di Antikythera antesignano del moderno Pc




POLICORO – Il calcolatore di Antikythera è il moderno personal computer? Se fino a qualche anno fa nessuno riusciva a dare risposte a questo interrogativo, gli studi dell’ingegner Giovanni Pastore hanno fugato ogni dubbio. Essi sono stati presentati nella sala del Palazzo di città in Policoro nella mattinata di martedì 20 settembre in un incontro, organizzato dall’associazione Archeoart, dal tema: “Il Planetario di Archimede ritrovato. La brocchetta pitagorica di Ripacandidata”, alla presenza di molti alunni di scolaresche del centro jonico. A fare gli onori di casa l’assessore alla Cultura a Pubblica istruzione Mary Padula, la quale ha ricordato ai discenti che la cultura è conoscenza, e pertanto libertà di pensiero e di critica; rimarcando gli scopi di una Pubblica amministrazione: incentivare la conoscenza a 360 gradi. Infine ha ringraziato i dirigenti scolastici: Castronuovo, Rondinelli e Dellorusso per la presenza delle scuole da loro dirette, rispettivamente: Ipsia “Pitagora” e liceo “E. Fermi” per le medie superiori, e “Aldo Moro” per quella inferiore. Un breve saluto è stato portato dal consigliere Luigi Spano, il quale ha spiegato ai ragazzi l’importanza del rispetto delle regole per il bene collettivo che necessariamente passa attraverso la storia e la cultura tramandataci dai libri di scuola e dagli adulti. Entrando più nel dettaglio del convegno, Pastore ha illustrato agli astanti che l’ingranaggio di Antikythera è stato ritrovato nel 1902 nel mare circostante l’omonima isola greca, i cui bassi fondali lo hanno preservato intatto per lunghissimi anni. Secondo il tecnico/studioso esso potrebbe addirittura essere il planetario di Archimede o parte di esso risalente ancora prima della nascita di Gesù Cristo. Infatti dopo la sua scoperta è stato restaurato ad Olbia (Sardegna) dalla Soprintendenza dei beni culturali e dopo accurati studi scientifici Pastore arriva alla seguente conclusione: “Credo che Antikythera fosse una ruota dentata di 32 denti che ruotavano in una scatola di legno. Il loro sincronismo fa pensare che i movimenti fossero come quelli di un moderno orologio: anziché dare la corda si giravano le manovelle e l’ingranaggio iniziava a girare. Esso serviva per stabilire le fasi della luna e del sole, e della velocità con cui la terra girasse intorno al sole; più in generale i moti dei corpi celesti. Pertanto equipararlo ad un moderno calcolatore analogico è a mio avviso la giusta definizione”. Pastore ha definito questa scoperta e gli studi che ne sono seguiti straordinari per le conoscenze tramandate al mondo moderno, ma anche l’impatto anche su quello dell’occulto. Infatti a suo parere Antikythera con la sua precisione scientifica esorcizzava le superstizioni delle popolazioni antiche, e da esso sono sorte molte funzioni matematiche. Poi è passato brevemente ad un altro studio: la brocchetta di Ripacandida, dal cui ritrovamento Pastore asserisce la caduta di un grosso meteorite sulla terra e gli studi sul reperto: “Ci indicano l’evoluzione della società a quei tempi, V secolo a. C., e di come fosse evoluta sotto molti aspetti, primo fra tutto quelle ambientale”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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