giovedì 15 dicembre 2011

In 3 mesi la verità sul parto

E’ stata eseguita martedì 13 a Policoro, l’autopsia sul cadavere di Luciana Pasqualina Vittoria, la donna di 40 anni morta a Montalbano Jonico sabato scorso, nove giorni dopo il parto cesareo con cui ha messo al mondo il piccolo Michelangelo. L’esame autoptico svoltosi nell’obitorio dell’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro si è concluso poco prima delle 19. L’autopsia, disposta dal magistrato materano, Toscani è stata eseguita dai periti del Tribunale, Biagio Solarino (medico legale del Policlinico di Bari) e dal ginecologo Luca Lojudice dello stesso nosocomio, alla presenza del perito della famiglia, Domenica Laviola del Policlinico di Bari e di
quello dell’Azienda sanitaria di Matera, Aldo Di Fazio. I periti avranno ora 90 giorni di tempo per consegnare i risultati dell’esame. Al termine dell’autopsia, durata circa tre ore, i periti non hanno rilasciato dichiarazioni e non hanno formulato ipotesi sulle cause della morte della donna, che avrebbe accusato al rientro a casa un malessere generale accompagnato da febbre. Resta da capire per i legali della famiglia, gli avvocati Carmine e Pietro Ruggi se il fatto è derivato dal parto o se da esso è stato indotto. Luciana i cui funerali sono stati celebrati mercoledì, alle ore 15, nella chiesa dello Spirito Santo di Montalbano Jonico è madre di altri due figli, Andrea di 13 e Ilenia di 14 anni. La donna, dimessa dopo tre giorni, accusando uno stato febbrile era tornata in ospedale in settimana per accertare lo stato di salute e per curare la ferita del parto cesareo. Poi il rientro a casa col compagno e il malore che l’ha stroncata sul pavimento di casa. Sempre
ieri si è appreso che il pm di Matera, Savina Toscani, ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo sei persone, tra medici e personale che hanno seguito e assistito la donna. Le persone indagate sono i dottori Carlo Quinto, medico ginecologo di fiducia, che ha seguito la donna fino al parto cesareo, Giuseppe Corapi, assistente ginecologo ospedaliero e l’equipe presente all’intervento, composta da Antonio Liborio Perciaccante, Paolo Salomone; Roberto Rizzi e Rachele De Vincenzo Celiberti. Gli avvisi di garanzia considerati in questi casi sono considerati un “atto obbligato” per cui se prima non vengono effettuati tutti gli accertamenti dalla Procura è prematuro parlare di responsabilità. I fratelli Ruggi, legali della famiglia Vittoria predicano prudenza e non si sbilanciano pur assicurando che andranno fino in fondo alla storia per avere chiarezza su eventuali responsabilità dell’equipe che ha assistito il parto. Intanto Luciana Pasqualina Vittoria martedì sera è tornata a casa per l’ultima volta. Montalbano si è preparata dunque a una giornata di lutto cittadino.

Fonte
La Nuova del Sud

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