sabato 28 gennaio 2012

La proposta politica delle Acli

POLICORO – Il locale circolo Acli (Associazione cattolica lavoratori italiana) “Massimiliano Kolbe” alla luce situazione politica locale e sui nuovi equilibri che si potrebbero determinare interviene: “Siamo favorevoli al ritorno alla buona politica se viene data una chance a tutta l’area del cattolicesimo democratico che vuole contrastare il bipolarismo cattivo, fatto di scontri personalistici, la contrapposizione ideologica di uomini figli di ideologie non più esistenti, nel bene e nel male, il continuo sfregio alle istituzioni e all’ethos comune. Ci sovvengono le parole di Papa Benedetto quando ha parlato a Lamezia Terme il 9 ottobre scorso, dicendo: dobbiamo far scaturire una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune con una significativa di questa “voglia di centro” che si è potuto scorgere a Todi due mesi or sono dove è stato promosso il primo forum dei cattolici nel mondo del lavoro. Quindi sicuramente anche la nostra associazione locale intende partecipare alla costruzione di un progetto autenticamente innovativo per la città e per questo lancia un appello a tutte le forze moderate ed autonome che vogliono condividere un’azione “fuori dagli schemi precostituiti” che includa le risorse autentiche che sono presenti nella nostra comunità e che non vogliono più delegare a pochi la partecipazione alla vita politica e le responsabilità che devono sentire tutti i cittadini. E’ possibile che in questa fase i partiti interessati conoscano ulteriori e profondi sconvolgimenti interni: scomposizioni e ricomposizioni, per usare una terminologia che nella nostra cittadina è linguaggio corrente; inoltre nel quadro delle alleanze locali non è possibile far persistere le contraddizioni rispetto ad un assetto più generale come può essere quello provinciale o regionale dove API, UDC, FLI danno luogo ad alleanze organiche ad ogni livello. Pertanto, per noi aclisti un progetto più fecondo, ma forse più difficile da realizzare, si riconosce nella proposta di costituire una nuova alleanza tra il centro e la sinistra moderata, basata sulla definizione di pari dignità tra i soggetti e sulla prospettiva di mettere in campo un nuovo riformismo che, muovendo dalla migliore tradizione del cattolicesimo e della cultura liberale, traghetti il territorio nel nuovo contesto, recuperando per la nostra cittadina una centralità che spetta di diritto. Cattolici e laici potrebbero trovare nuovo spazio di azione comune andando a superare il rigido schema bipartitico e realizzando quindi il disegno del Partito Democratico “oltre i confini del partito stesso”, incapace ad oggi di dare cittadinanza dignitosa a tutte le sue componenti. L’appello, quindi, è per una concertazione democratica delle cose da fare, con un intenso calendario di lavoro per i prossimi tempi, per le proposte da condividere e le persone da sostenere con metodi partecipati e democratici, che tengano conto dei criteri autenticamente trasparenti che sono gli unici elementi in grado di contrastare la disaffezione alla politica o addirittura la spinta alla “delega in bianco” che ha segnato il crescente dissenso della gente in questi ultimi tempi”.

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