martedì 7 febbraio 2012

Giornata della vita. Il Cav premia tre ragazzi al concorso: “Giovani aperti alla vita”




POLICORO – La giornata della vita (5 febbraio), celebrata in tutta Italia dal mondo cattolico e dall’associazionismo di riferimento, ha visto protagonista anche la città jonica. Infatti il Cav, Centro di aiuto alla vita, nella prima domenica del mese nella biblioteca “Massimo Rinaldi” di piazza Eraclea ha indetto e premiato i giovani studenti delle scuole cittadine nella seconda edizione del concorso fotografico: “Giovani aperti alla vita”. Durante la mattinata sono arrivati, accompagnati da parenti e docenti, nel polo culturale a ritirare il premio e alle successive riflessioni su un tema così importante e d’attualità. Il primo premio, una videocamera, è stato vinto da Francesco Rinaldi dell’Isis “Pitagora” di Policoro con la foto: “La vita un volo verso la libertà”. “Ho immortalato –osserva lo studente del quinto anno dell’indirizzo elettronico- un bambino con in mano una farfalla e sullo sfondo dei soldati pronti a partire per la guerra. L’ispirazione mi è venuta perché la farfalla è il simbolo della libertà, mentre i soldati italiani vanno in guerra per salvare la vita agli altri. A quelle persone cui viene preclusa perché i diritti non vengono rispettati non essendoci la democrazia. Io penso che la vita debba essere vissuta intensamente con gioia e allegria senza mai fare del male a nessuno”. Al secondo posto, in palio c’era un telefonino, una giovane ragazza di nazionalità marocchina che frequenta anch’essa l’Isis “Pitagora”, il quinto anno di operatrice della moda, Fatira Ezzahra Harrati con l’immagine: “Accoglienza dell’altro”. “Questa foto raffigura due persone che si vogliono tanto bene -afferma la studentessa- e il loro amore è così tanto profondo che mi ha fatto subito pensare al tema del concorso. Io sono di religione musulmana e vivo qui a Policoro ormai da qualche anno. Anche nella mia religione la vita è sacra e deve essere rispettata da tutti e al primo posto dei valori. Ricordo che nel mio Paese e in altri confinanti prima di arrivare a questo principio che può sembrare elementare ma non lo è, ci sono voluti anni e anni di battaglie. Ma fortunatamente con il progresso ci siamo evoluti e oggi siamo una Nazione al passo con le maggiori democrazie europee, anche se c’è ancora tanto da lavorare in quelle nazioni ancora oggi arretrate”. Il terzo premiato, una cornice digitale, è lo studente del secondo anno del liceo “Enrico Fermi”, indirizzo tecnologico, Mattia Italiano. Il suo clic ritrae la sorella su una collina durante il tramonto: “Verso il sole della vita”. “Nelle le ore scolastiche capita di discutere di argomenti come il diritto alla vita, e non nascondo che ci sono diversi punti di vista. Il mio personale è quello, e lo si capisce dalla foto, del suo più totale rispetto per la profondità che essa racchiude e per essere sinonimo di libertà, e nessuno può privare un proprio simile del primo diritto assoluto per l’essere umano: quello appunto di essere liberi”. Un saluto è stato portato dalle volontarie del Cav di Policoro, tra cui Lilia Delia, Mariella Acciaro e Teresa Calciano, da anni ormai in prima linea con un’ intensa attività di sensibilizzazione sul diritto alla vita in tutte le sue declinazioni. Presenti anche Don Antonio Mauri, della parrocchia di San Francesco e Maria SS del Ponte, il quale ha sostenuto: “La vita è il soffio di Dio verso di noi. Per questo essa va difesa a prescindere, altrimenti è un’offesa a Dio. Mancando di rispetto alla vita si manca di rispetto a Dio. Cerchiamo di evitare il peccato, l’abbandono e la solitudine”. Infine anche il vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro, Mons. Francesco Nolè, per il significato che assume la giornata del 5 febbraio per i cristiani ha voluto lanciare il suo messaggio: “Per capire una persona bisogna starle vicino ed entrare in empatia con i suoi pensieri e con il suo stato d’animo, senza pregiudicarne il rispetto e l’integrità della vita. La vita è un’opportunità che Dio ha dato a tutta la società. Senza la vita non c’è nemmeno la speranza. Essa è al centro di tutto: Dio ce l’ha affidata e sta a noi coltivarla e difenderla in tutti i modi”. Un saluto alla platea è stato portato dal dirigente scolastico dell’Isis di Policoro, Ing. Castronuovo; mentre per il “Fermi” è intervenuta la Prof.ssa Vicino.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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