venerdì 3 febbraio 2012

Morte bianca sul lavoro: Umberto Donadio schiacciato sotto un muletto

POLICORO – Un uomo di 77 anni Umberto Donadio nato a Rotondella e residente a Nova Siri è deceduto nel pomeriggio di ieri nel deposito di Policoro dove i figli avevano i mezzi del cantiere edile ereditato proprio dal padre. L’uomo, da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che fosse salito su un muletto, alzato le grosse leve del mezzo e poi, quando queste erano ancora verso l’alto, sarebbe sceso dal mezzo. Poi all’improvviso le leve, per cause ancora da precisare, si sarebbero improvvisamente abbassate schiacciando l’uomo, il quale è morto subito dopo. L’incidente è avvenuto intorno alle 14:30 e Donadio era solo nel deposito degli automezzi alle spalle del mattatoio di via Puglia. Sarebbero stati i figli, non vedendolo più rientrare a casa, catapultarsi sul posto per scoprire il triste e fatale incidente. A nulla sono valsi i soccorsi del personale sanitario del 118, i quali non gli hanno potuto salvare la vita. Umberto Donadio era un imprenditore molto conosciuto in zona, e anche se non esercitava più il suo lavoro per sopraggiunti limiti di età aveva consegnato ai figli la sua impresa e l’avviamento. Infatti negli anni pre Tangentopoli la sua era una grossa impresa nella quale lavoravano nel momento più florido un centinaio di dipendenti nella costruzione di strade. Poi gli anni di Mani Pulite hanno ridimensionato il settore, a livello nazionale, e decretato il declino dell’edilizia, uno dei settori più trainanti di tutta l’economia della zona. Anche la sua attività aveva subito un calo di fatturato che non ha consentito però di chiudere i battenti, come altri concorrenti, ma viceversa il suo patrimonio di esperienza e di conoscenza del settore lo aveva trasferito tutto ai figli. Chi lo ha conosciuto bene lo descrive come un uomo tutto di un pezzo, dedito al suo lavoro, come testimoniato, purtroppo, anche ieri: alla veneranda età di 77 anni trascorreva ancora il suo tempo tra i mezzi di lavoro. Non aveva mai disdegnato di dare una mano a chi ne avesse bisogno ed era conosciuto per la sua bontà. Il cadavere è stato posto sotto sequestro in attesa delle decisioni del magistrato se eseguire o meno l’autopsia per conoscere le cause del decesso. Pertanto non si conosce il giorno in cui ci sarà il funerale.

Gabriele Elia (fonte il Quotidiano della Basilicata)

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