sabato 7 luglio 2012

Acqua inquinata dal petrolio, lettera ai sindaci jonici


POLICORO - Il consiglio Comunale di Policoro ha emesso l’11 gennaio 2010
una delibera con la quale, all’unanimità, si opponeva a nuove trivellazioni petrolifere, sia nel territorio Comunale che nell’adiacente mar Jonio; che si sarebbe attivato per monitorare le falde idriche intorno al pozzo esplorativo “Morano dir”in località “Bosco Soprano” e di tutti gli altri pozzi estrattivi siti lungo il corso del fiume Agri, oltre a mettere in campo azioni di tutela contro l’inquinamento petrolifero per la salvaguardia della salute dei cittadini. Il perdurare dell’inquinamento dell’invaso del Pertusillo, come ampiamente dimostrato dalle analisi fatte dalle associazioni (Eipha e Oipha) in diverse date, dalle quali si evince la presenza di idrocarburi, di metalli pesanti e scarichi fognari e che lo stesso invaso comunica con la diga di Senise, che alimenta l’acquedotto cittadino di Policoro. Il fiume Agri, a valle del Pertusillo,
sfocia nello stesso Comune di Policoro nei pressi del complesso turistico Marinagri e queste acque sono gestite dai Consorzi di Bonifica per l’irrigazione agricola della valle dell’Agri tutta. L’Alta Val d’Agri è zona ad alta attività petrolifera, con la presenza di molti depuratori civili malfunzionanti, nonché si consta, come da testimonianze della stampa locale, la presenza di diversi scarichi abusivi. A denunciarlo, in una lettera inviata a tutti i sindaci della fascia jonica, è il Movimento 5 Stelle, secondo cui la Regione Basilicata «non rispetta il primo e il secondo quesiti dell’esito referendario del 12-13 giugno2011e la stessa sovranità popolare, in cui la maggior parte dei cittadini lucani chiedevano, rispettivamente di ripubblicizzare, nello specifico, l’ente gestore Acquedotto Lucano Spa, di cui il Comune resta un’azionista e di abbassare le tariffe». Alla luce di tutto ciò, il Movimento chiede ai sindaci, responsabili della salute pubblica ed alle Amministrazioni di «attivarsi con il Comune di Senise per far chiudere da subito la condotta, che dall’invaso del
Pertusillo porta acqua alla diga di Senise, che alimenta la rete idrica del territorio policorese, onde evitare che l’invaso sia contaminato da un inquinamento, che difficilmente i depuratori di AL possono eliminare, come nel caso degli idrocarburi e dei metalli pesanti. Le stesse acque dell’invaso di Monte Cotugno,vengono utilizzate per l’irrigazione agricola e non si può pensare di eliminare il problema con la semplice depurazione, pertanto gli elementi inquinanti entrano comunque nella catena alimentare attraverso i prodotti agricoli e zootecnici, che queste acque utilizzano. Chiediamo di rendere attiva la delibera del Consiglio di Policoro, redatta dopo le manifestazioni di piazza degli abitanti di “Bosco Soprano”, nonché di attivare un Piano di controllo delle acque nelle aree di insediamento ed attività dei pozzi petroliferi/gas, attraverso società di fiducia dell’Amministrazione comunale, i cui risultati dovranno essere resi pubblici ai cittadini».

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