martedì 11 settembre 2012

No Scorie: gli Usa ritirano il materiale nucleare strategico di Saluggia-Trino ma non le barre di Elk-River dell’Itrec


Dal porto di Trieste partirà a inizio di novembre  una nave alla volta degli Stati Uniti con due carichi radioattivi di materiale strategico nucleare, uno proveniente dall’Austria e il secondo proveniente da Saluggia-Trino Vercellese. Oltre che suscitare le opposizioni della regione Veneto, Friuli Venezia Giulia e delle associazioni per il passaggio del materiale nucleare in Veneto e Friuli, la vicenda è da considerarsi  una svolta storica  nel rapporto della gestione dei rifiuti  nucleari  strategici statunitensi in Italia e Europa, tranne purtroppo per quelli di Elk River custoditi all’Itrec in Basilicata. Il convoglio nucleare con il materiale strategico USA proveniente da Saluggia-Trino Vercellese, dove si trova rispettivamente  un deposito di scorie simile all’Itrec e una centrale nucleare, attraverserà il Veneto e il Friuli  lungo l'autostrada A4 per raggiungere il porto di Trieste. Il convoglio austriaco invece attraverserà la Slovenia per finire su una nave che da Capodistria raggiungerà Trieste per caricare quello proveniente dal Piemonte e, poi, fare rotta per gli Stati Uniti. La spedizione del materiale di Saluggia  rientra nel progetto americano di rimpatrio di materie nucleari strategiche di origine Usa, Global Threat Reduction, Iniziative (Gtri), lanciato dalla NAT Nuclear Security Adm (Nnssa) del Dipartimento Energia Americano (DOE).Progetto appoggiato dal presidente del consiglio Monti e da Obama durante il vertice di  Seul di marzo 2012. Che dire, Obama si riprende i suoi rifiuti nucleari  in Italia? E le barre di Elk River dell’itrec, dove addirittura esiste un contratto di lavorazione e dove le barre sono definite  “weapons grade”?  I nostri rappresentanti istituzionali in parlamento, senatori e deputati, che non  ha mai brillato  sulla  questione restituzione agli Usa delle barre di Elk River, conoscono gli accordi di Seul di Monti? Hanno mai sollevato nelle aule la questione delle barre di Elk River e della sicurezza nucleare? Conoscono per caso qualche altro interesse strategico per la Basilicata, vista la vicinanza della base Nato di Taranto?  Eppure con Monti sia il presidente della regione De Filippo che i parlamentari lucani  si  parlano e firmano i memorandum in bianco per il raddoppio delle estrazioni petrolifere in Basilicata, nonché votano i decreti per le liberalizzazioni  sulle trivellazioni o per le trivellazioni nel mar Jonio e nei mari Italiani. Che la Basilicata sia strategica per le lobby petrolifere e dei rifiuti si era capito da  tempo, ora vogliamo capire quanto lo sia per il materiale strategico nucleare americano e le barre di Elk River, visto quanto accade nel resto d’Italia e il silenzio su questa questione di una regione e dei suoi rappresentanti in parlamento”, dichiarano i componenti dell’associazione ambientalista.

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