venerdì 12 ottobre 2012

Le decisioni del Comitato per l’ordine pubblica e sicurezza


POLICORO – Tentativo di omicidio, incendi di floride aziende agricole, autovetture di forze dell’ordine incendiate. In una settimana il Metapontino è diventato un’area di fuoco. Quello doloso però. E a certificare lo stato di allarme in uno spicchio della regione è stato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che nella mattinata di giovedì 11 ottobre si è riunito nel Municipio del centro jonico con la presenza oltre che del Prefetto di Matera, Luigi Pizzi, dei vertici provinciali delle forze dell’ordine e degli amministratori locali comprensoriali. Durante l’incontro, sarebbe emerso che tra le decisioni prese ci sarebbero: intensificazione del controllo del territorio nel Metapontino e, in particolare, al limite dei confini con altre regioni dove maggiore è la presenza di organizzazioni malavitose. Stabilite anche l'attivazione di impianti di sorveglianza nei comprensori comunali e una più stretta collaborazione tra istituzioni, forze dell'ordine e polizia municipale. Gli amministratori locali non avrebbero nascosto le loro preoccupazioni per questa escalation di atti criminosi, a cui si aggiungono, purtroppo, quelli di routine di furti, minando la tranquillità di una porzione di territorio che si è quasi sempre contraddistinta per pace e tranquillità. Però il susseguirsi di eventi delinquenziali in un arco di tempo così limitato ha allarmato cittadini e istituzioni. Tuttavia dall’incontro sarebbe emerso anche il non enfatizzare troppo certi episodi e collegarli necessariamente alla criminalità organizzata. Infatti la Basilicata continuerebbe ad essere una regione diversa, in meglio, da quelle limitrofe dove episodi di cronaca nera sono all’ordine del giorno con atti ben più efferati che vanno dagli omicidi in pieno centro di città all’esplosione di ordigni, passando per il taglieggiamento di commercianti e imprenditori. Fenomeni, questi ultimi, che in Calabria, Puglia e Campania sono acclarati e riconducibili, anche per ragioni storiche-culturali, alla criminalità organizzata. Quella che ha radici solide e difficile da estirpare. Questo non significa che ciò che si è verificato negli ultimi tempi in Lucania e precisamente nella fascia jonica sia da sottovalutare. Infatti una maggiore collaborazione tra tutti i presidi statali è necessaria, e lo si sarebbe sostenuto nel vertice della mattinata, così come la società civile dovrebbe collaborare con le forze dell’ordine per la risoluzione dei casi di cronaca nera sui quali si sta indagando a vasto raggio. Non abbassare mai la guardia in un territorio crocevia tra Puglia e Calabria, attivare un monitoraggio delle attività economiche, soprattutto quelle più sensibili, e tenere desta l’opinione pubblica sono stati, inoltre, argomenti trattati durante il vertice. Un ritorno al passato, agli anni ’90, almeno a Policoro, sembra per ora una lontana ipotesi.   

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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