martedì 5 febbraio 2013

Elezioni politiche. Di Pietro a Policoro: “Noi alternativi a tutti e interlocutori solo del Pd senza Monti”




POLICORO – Era già stato nel centro jonico qualche anno fa per raccogliere le firme finalizzate all’abolizione delle Province. Questa volta l’ex Pubblico ministero di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, è ritornato nella serata di venerdì 1 febbraio presso la sala convegni di Padre Minozzi per presentare la lista: “Rivoluzione civile per Ingroia”. Con lui l’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone (Idv), la quale non ha mancato di far rilevare alla platea come in uno degli ultimi decreti del Governo Monti, prima della “sfiducia” dal parte del Pdl, non c’è, a suo dire, un solo centesimo per gli alluvionati del Metapontino; mentre viceversa sono stati stanziati fondi per la stessa calamità in altre regioni d’Italia. Il bersaglio privilegiato di “Rivoluzione Civile”, aggregazione di cui fanno parte: Idv, Prc, Verdi e associazioni varie, è quasi sempre Monti. Anche Di Pietro l’accusa di aver aumentato le tasse e causato disoccupati ed esodati: “Monti era stato chiamato per mettere in campo –osserva Di Pietro- una politica economica di austerity. E lo ha fatto. Solo che secondo noi lo ha fatto male non andando ad incidere laddove c’era veramente da tagliare ma ha tolto ai ceti meno abbienti. Ad esempio con tanta gente che non può mangiare sono necessari gli aerei che sono stati acquistati?”. Di Pietro ha aggiunto che “Rivoluzione Civile” può allearsi con il Pd dopo le elezioni, come lo siamo ad alcune elezioni amministrative di febbraio e maggio, a patto che si chiuda definitivamente la porta all’aggregazione di Monti: “Dovevamo creare un’alleanza con il Pd e poi noi e Sel, proprio come la foto di Vasto, solo che quando Bersani ha deciso di appoggiare Monti qualcosa si è rotto. Possiamo riprendere il cammino a condizioni chiare e senza doppi giochi”. “Rivoluzione Civile” è un rassembramento che vuole rappresentare una fetta di società civile, disoccupati, esodati, ceti meno abbienti, che nel Palazzo non trova nessun interlocutore. Infine Di Pietro ha preannunciato un rilancio del suo partito, Italia dei Valori (Idv), con un congresso nazionale ad urne chiuse.

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