lunedì 25 marzo 2013

La storia di Mariano e le similitudini con quella di Massimo Rinaldi nel libro: “Ho scritto d’amore”




POLICORO – La morte di un figlio, lascia sempre un dolore indelebile. Soprattutto quando avviene per un tragico destino: un incidente stradale e in giovane età. Però Fausta Losquadro ha trovato nella fede la forza di raccontare in un libro: “Ho scritto d’amore” la storia di suo figlio Mariano. Siamo in piena Quaresima e da qualche settimana il mondo ha un nuovo Pontefice, Papa Bergoglio, Francesco I. Il libro della Losquadro, presentato venerdì 22 marzo nella biblioteca comunale, è uno di quei libri dove emerge non solo il dolore, ma anche la gioia e il mistero della vita e della morte. Quella vita che non si ferma alla morte naturale ma che continua nell’aldilà. Questa  consapevolezza guida la mamma di Mariano nella stesura del libro che non è un romanzo, dove si può scrivere il reale e l’irreale, ma come lo ha definito Giuseppe Coniglio, uno dei relatori, un libro verità che parla dell’avvenuto reale. Un libro Vangelo educativo dell’amore vissuto dalla madre verso il figlio, ma anche un insegnamento di vita e un impegno costante per il dono più grande che Dio ha dato all’umanità. La forza d’animo la scrittrice Losquadro l’ha trovata nella sua sfera più intima e spirituale di narrare l’amore naturale verso suo figlio, ma anche il suo impegno quotidiano nel sociale, in politica e nello sport. Un ragazzo, Mariano, sempre pronto ad aiutare gli altri, soprattutto quelli meno fortunati, questo il ricordo più bello che rende la sua figura e la sua immagine immortale. Ed è questo suo amore per la vita e per gli altri ciò che emerge dallo scritto della Losquadro, come ha evidenziato anche l’assessore comunale allo Sport e Spettacolo Massimiliano Padula (Trenta- centro destra). Per alcuni aspetti la vita di Mariano, architetto laureatosi a Firenze, è simile, come ha fatto rilevare prima la direttrice della biblioteca Angela Delia e poi lo stesso Padula, a quella di un altro giovane di Policoro, Massimo Rinaldi, a cui è intitolata la stessa biblioteca, accomunati entrambi dal triste destino di essere scomparsi per un maledetto incidente stradale, ma anche per la passione civica verso aspetti nobili della vita come la politica, cultura, sport e solidarietà. Un contributo dalla forte carica spirituale ed emotiva è stato portato anche da Carmela Romano, docente di religione.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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