sabato 10 agosto 2013

Il Consiglio di Stato estende il bonus idrocarburi anche ad altre Regioni. In autunno per i lucani in arrivo pochi spiccioli anzichè 180,00

“Con l’estensione del bonus idrocarburi anche alle Regioni che ospitano rigassificatori, a meno di interventi tempestivi dei ministeri Economia-Finanza e Sviluppo Economico, si consuma un’ulteriore beffa nei confronti dei lucani e dei residenti nei comuni del comprensorio petrolifero attraverso una riduzione della quota pro-capite, rendendo ancora più ridotto il beneficio economico diretto dall’estrazione di idrocarburi”. E’ il commento del consigliere regionale Antonio Autilio (Idv). “Più che sollecitare i Ministeri interessati ad emanare nuove decreti per sanare una situazione di palese ingiustizia tra lucani e cittadini residenti in regioni soprattutto del Nord che – dice Autilio - non hanno la più pallida idea di cosa significhi la convivenza con le attività petrolifere e il Centro Oli di Viggiano, ma sono solo a contatto con condotte ed impianti di gas, si deve accelerare il confronto con il Governo oltre che sui contenuti del Memorandum sul petrolio anche sulla rideterminazione delle royalties attribuite a Regione e Comuni”. “I Governi Monti e Letta che si sono succeduti – evidenzia ancora il consigliere regionale – in più occasioni si sono espressi per un aumento della produzione nazionale di petrolio e gas fino a coprire il 20% dell’insieme di queste due fonti. E’ più che lecito chiedersi se ciò sia effettivamente possibile ed, eventualmente, a quali condizioni, mentre, continuo a sostenere, in proposito, che solo una legge nazionale per l’aumento della percentuale delle royalties, dall’attuale 10% ad almeno il 50%, può farci superare la situazione d’empasse nella concertazione con lo Stato e le compagnie”. Per Autilio, inoltre, “se vogliamo raggiungere l’obiettivo di riduzione del costo alla pompa di benzina e gasolio, che da noi non è un mistero è il più caro d’Italia, va seguito l’esempio della Regione Toscana che ha messo a punto un protocollo d’intesa con Federdistribuzione, associazione di grande distribuzione organizzata per riservare più spazi alle cosiddette pompe bianche, ovvero le stazioni di servizio di carburante non collegate alle marche tradizionali delle compagnie petrolifere, quelle senza logo e in genere low cost, con un abbattimento tra i 10-14 centesimi al litro rispetto al prezzo medio di mercato dei carburanti”. “In un periodo di caro-carburante mentre i lucani dopo la sentenza del Consiglio di Stato non possono nutrire grandi aspettative dalla terza tranche della card carburanti – continua - è sicuramente un provvedimento che viene incontro alle esigenze degli automobilisti, degli operatori economici e della pmi che, nella nostra regione, sono tra quelli a pagare i prezzi più alti alla pompa, mentre le cosiddette pompe bianche da noi sono solo quattro su un totale di 1565. La liberalizzazione della rete distributiva è sicuramente un passaggio importante e necessita di una modifica del decreto ‘Cresci Italia’ per consentire a tutti i gestori di distributori di poter acquistare i carburanti sul libero mercato per almeno il 50% di quanto erogato l’anno precedente, in modo da poter favorire lo sviluppo della concorrenza e attraverso questa ridurre i prezzi agli automobilisti”.

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