mercoledì 7 agosto 2013

Mini discarica sulla spiaggia libera, lato destro, del lungomare

POLICORO – L’estate è finalmente entrata nel vivo anche da un punto di vista climatico e i bagnanti non si fanno pregare due volte nel piantare ombrellone e sedie a sdraio per godersi la vacanze nel mese per antonomasia, agosto. Però sul lungomare centrale continuano ad arrivare segnalazioni di cittadini attenti che fanno rilevare alcune criticità che una città turistica dovrebbe risolvere. Ad esempio Roberto R., policorese e da anni frequentatore della spiaggia jonica, sponda Policoro, nonché un attento osservatore delle vicende nostrane in tutto e per tutto ci dice: “Le poche aree “libere” della spiaggia di Policoro (quelle non di competenza dei lidi fissi e mobili, 12, ndr), che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale, lasciano alquanto a desiderare poiché non oggetto di giornaliera attenzione di personale addetto alla pulizia e decoro. Questo è niente! Io ed alcuni amici abbiamo messo al corrente più volte un increscioso fatto che non può essere oggetto di disattenzione da parte di noi tutti e soprattutto di chi dovrebbe far rispettare la buona educazione e le leggi vigenti; non abbiamo avuto alcun risultato. Ebbene, segnalo che nel piccolissimo tratto di spiaggia libera rimasto tra il lido “La Capannina” ed il “Circolo Velico” (lato destro della Duna attrezzata ndr), proprio in prossimità del bagnasciuga è stato accumulato un ammasso di ciottolame proveniente dallo spietramento, eseguito con apposito macchinario, di area  in concessione limitrofa. Mi chiedo perché questa discarica non è stata eseguita su area a monte in zona non praticata dagli spiaggianti? Si vuole impedire che quelle poche persone che frequentano ancora la spiaggia di Policoro siano costrette a recarsi a Nova Siri o Scanzano? Posso affermare che questo tratto di spiaggia, che io frequento da quasi trent’anni, era meta di intere famiglie che provenivano soprattutto da Tursi; non viene più nessuno! Chiedo, infine, perché questo problema non è stato preso in considerazione da parte della Pubblica Amministrazione, non solo quella Comunale ma anche da parte della Capitaneria di Porto?”.
Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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