giovedì 17 ottobre 2013

Partito il progetto sociale “Liberi” presso il Cvl

POLICORO – L’inclusione sociale dovrebbe essere un diritto di tutti gli esseri umani, a prescindere dallo status e dalle condizioni fisiche di ciascuno di noi. Anzi prima che diritto è un dovere per chiunque non lasciare indietro nessuno nel cammino della vita terrena, a maggior ragione se poco fortunato. L’eticità, prima della norma. Ed è lo scopo di un nuovo progetto messo in campo dal Circolo velico lucano (Cvl) in collaborazione con la cooperativa sociale “La Mimosa” di Grassano finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri dal tema: “L.I.B.E.R.I. Libertà ed inclusione: in barca equali per rompere l’isolamento”. Attraverso la risorsa mare e con le attività sportive che si praticano nella struttura ricettiva per ragazzi quasi tutto l’anno, giovani provenienti da varie zone d’Italia, di cui una buona parte lucani, potranno sentirsi come a casa loro in un ambiente familiare, grazie anche alla professionalità degli operatori della cooperativa sociale materana e Cvl non solo nelle attività sportive ma anche in quelle extra che accompagneranno ciascuno di essi durante le ventiquattro ore giornaliere. Entrambi i partner hanno già un’esperienza consolidata alle spalle: La Mimosa per mission, il Cvl perché ogni anno ospita nei campi scuola invernali e nei soggiorni estivi giovani diversamente abili che vengono trattati come normodotati in tutto e per tutto. Gli operatori sono formati per far sentire ciascuno di essi uno uguale all’altro, anzi sono gli altri a dover apprendere dagli “abilmente diversi” soprattutto sulla sensibilità che ci mettono in tutto ciò che fanno. E in un contesto di solidarietà generalizzato la vela può essere un altro fattore di rottura dell’isolamento in cui spesso ci si trova, e questo vale per tutti. Perché essa è una disciplina sportiva di squadra in cui ognuno ha un proprio ruolo sulla barca. Tutti si sentono responsabili e utili alla causa dove però nessuno è indispensabile. Ecco dunque come anche lo sport può essere un veicolo di crescita umana, professionale e civile in una società dove nessuno dovrebbe sentirsi “diverso” per nessuna ragione al mondo. Da qui il bando nazionale che vede le due realtà economiche lucane insieme per gli altri e con gli altri in una mutualità non solo metaforica ma reale. Il progetto ha preso il via da qualche giorno per terminare nel luglio 2014. Circa 50 i beneficiari di cui il 20% lucani.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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