lunedì 30 dicembre 2013

No Triv Med: “In Calabria si perfora il mare?”

POLICORO – Il movimento lucano No Triv Med comunica che: “… il 12 dicembre il dirigente del Dipartimento energia/risorse minerarie  del ministero dello Sviluppo economico Terlizzese, ha inviato  a pochi Comuni dell’arco Jonico una lettera per chiedere pareri in merito all’avvio del procedimento per la ricerca petrolifera per l’istanza DR 150 CS dell’Appennine energy sulla battigia  del Comune di Corigliano calabro. La stessa istanza è stata già rigettata anni addietro e ora ripresa,  per dar corso a un’eventuale esplorazione con pozzo petrolifero soggetta a Via senza ricorrere a nuove indagini sismiche effettuate in mare con la tecnica dell’air gun, ma basandosi su vecchi studi di linee sismiche già effettuate (non sappiamo da chi). I Municipi interessati  stranamente avranno solo 20 giorni per dare il proprio parere su questa istanza, e sono  solo pochissimi quelli ad essere stati avvisati: Corigliano Calabro, Crosia, Rossano, Trebisacce, Villapiana, Cassano e Amendolara. Poche comunità interessate su una ricerca petrolifera che coinvolgerebbe comunque l’intero ecosistema e le  attività economiche dell’intero Golfo di Taranto, senza la chiamata in causa delle Regioni,  degli altri Comuni e le Province interessate. La stessa società ha un’ istanza  di ricerca petrolifera anche in terraferma nel Comune di Corigliano denominata  Torre del Ferro, due istanze  di ricerca petrolifera contigue e confinanti che unirebbero terra e mare (Torre del ferro + DR 150 CS)”. Perché  queste procedure si verificano stranamente nei periodi di Pasqua, Ferragosto e Natale  da parte  di uffici  regionali e/o governativi su temi di interesse vitale per l’impatto ambientate che potrebbero causare? Si chiedono gli ambientalisti. “E perché solo 20 giorni –concludono- per rispondere al procedimento?  Che cadono in pieno periodo Natalizio (quando sono tutti in ferie) e non i classici 60 come tutti i giudizi e /o osservazioni generalmente usati  per pareri istituzionali di compatibilità ambientale o di natura amministrativa? Perché Terlizzese  insiste  in questo modo e con questi tempi  quando sa già che i Comuni dell’arco Jonico  si sono già espressi in modo negativo per altre istanze di ricerca petrolifera?”.

Gabriele Elia

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