mercoledì 29 gennaio 2014

Incendio BarHchic. Davide Stigliano: “La prossima estate sarò di nuovo sul lungomare”

POLICORO – Davide Stigliano, proprietario/gestore del BarHchic incendiato nella notte tra sabato e domenica scorsa non sa darsi una spiegazione plausibile del gesto delinquenziale che ha visto mandare in fumo, non solo metaforicamente, il suo chiosco sul lungomare centrale di via Lido. Una struttura architettonicamente gradevole, per essere rimuovibile, che ha anche i suoi costi: 20 mila circa. Da circa tre anni le due Amministrazioni che si sono succedute hanno puntato tutto su questi chioschi, giostre e gonfiabili per aumentare l’offerta turistica in riva allo Jonio. Il bando comunale per la concessione delle autorizzazioni scadeva a metà settembre. Alcuni hanno smontato altri no. Il motivo sta nel fatto che i chioschi potevano destagionalizzare l’estate per i più ottimisti; altri hanno invece chiuso e smontato le strutture leggere in legno dedicandosi a quelle del nucleo urbano. Tuttavia in alcuni periodi dell’anno, tra festività comandate e prolungate dai “ponti”, sulla Duna attrezzata si vede qualcuno: chi ha seconde case, molti pugliesi, o chi si riversa a mare dai Comuni di montagna. Ecco spiegato il motivo della loro presenza, seppur chiusi in questo periodo, sul passeggio in attesa di un clima più mite. Stigliano dopo la chiusura di metà settembre in coincidenza quasi con l’arrivo dell’autunno non si era portato l’attrezzatura a casa, ma in vista di qualche giornata sfruttabile aveva recintato il chiosco con delle reti metalliche. Che non sono servite per arginare il rogo. Così raggiunto telefonicamente ci dice di aver subito un danno di almeno 50 mila euro. La sua è una voce amareggiata per l’accaduto, senza una spiegazione logica dal suo punto di vista, anche se non ha il timbro della voce di chi vuole gettare la spugna: “Per la prossima estate sarò di nuovo allo stesso posto di prima. Non ho certo intenzione di mollare, anzi rifarò il chiosco più bello di prima”, ci racconta con voce rinfrancata man mano che parla e dopo aver ricevuto una marea di sms, messaggi su social network e altri canali moderni di comunicazione. Un gesto, quello di tanti amici e conoscenti, che ha tirato su il morale a Stigliano e gli dà la forza di andare avanti: più e meglio di prima. Almeno queste sono le sue intenzioni. Per il momento. Di contro però in cinque anni gli inquirenti hanno perso ormai il conto degli attentati incendiari in tutta la fascia jonica. A favorire questi fenomeni delinquenziali c’è però una cappa di omertà simile a quella dei paesi ad alta densità mafiosa di regioni limitrofe. E’ vero che nessuno o quasi è stato assicurato alla giustizia, ma è altrettanto vero che gli inquirenti trovano difficoltà a squarciare il muro del silenzio sia dei danneggiati che di potenziali testimoni e persone in senso lato. E in questo terreno fertile dell’indifferenza si inserisce sia la criminalità, organizzata o micro che sia, e sia coloro i quali hanno privatamente dei conti in sospeso da saldare.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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