sabato 18 gennaio 2014

Palazzina pericolante. Denuncia di “Striscia la notizia”

POLICORO – A sette giorni dal crollo della palazzina in via Piave a Matera, che ha causato la prematura scomparsa di una giovane donna di origini policoresi della famiglia Favale, un caso simile, da scongiurare assolutamente, si potrebbe verificare nel centro jonico. L’allarme è stato lanciato, attraverso la nota trasmissione di canale 5 “Striscia la notizia” di giovedì 16, da alcuni abitanti di alloggi sociali di fronte l’Isis “Pitagora” di via Puglia. L’alluvione del primo dicembre avrebbe causato danni strutturali agli appartamenti di nuova costruzione e dopo un sopralluogo, stando alle dichiarazioni degli intervistati, dei Vigili del fuoco del locale distaccamento di via Lazio ci sono gli estremi per far sgombrare alcuni immobili, all’interno dei quali ci sono –le immagini sono chiare- crepe anche di una certa dimensione. I residenti sostengono di aver avvisato l’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) dei danni subiti dagli appartamenti e che finora, a distanza di oltre un mese, nessuno si sia fatto vivo per accertare lo stato di conservazione della palazzina dopo un fax spedito e ricevuto dallo stesso Ente subregionale. Dal servizio emerge che l’Ater ha eseguito tre sopralluoghi: aprile, giugno e agosto 2013 dal quale non è emerso nulla di grave e pericolante e che l’intervento di manutenzione straordinaria rientra nella normale pianificazione dei lavori che saranno eseguiti in futuro, con tanto di documento sventolato da Fabio. Ma gli intervistati dicono di non aver mai visto nessuno. I tecnici dell’Ater non avrebbero contattato nessuno degli assegnatari degli appartamenti, né sarebbero entrati nei portoni per una perizia sulla staticità dell’immobile oggetto di danni. Forse, ha dichiarato un signore di mezza età ai microfoni di Striscia, si sono affacciati e hanno dato un’occhiata all’esterno della struttura, ma non hanno avvisato nessuno. Perché? Quando vengono ce lo dicano così ci facciamo trovare e verifichiamo insieme se possiamo o meno continuare ad abitare qui. Dunque urge un secondo sopralluogo, possibilmente allargato agli interessati per evitare una possibile seconda tragedia.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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