domenica 15 giugno 2014

Sviluppo urbanistico della città, tra progresso e cementificazione

POLICORO - Martedì 10 giugno nella sala consiliare del Palazzo di città, le associazioni “Policoro è Tua” e “Policoro Futura” hanno dato vita ad una tavola rotonda a più voci dal tema: “25 anni di politica urbanistica e mancate urbanizzazioni e consumo del territorio”. Gli organizzatori hanno invitato gli amministratori degli ultimi 20 anni: Benedetto Gallitelli, già vice sindaco della Dc; Biagio Padula, consigliere comunale dal 1993/1997 con il sindaco Mario Arbia (Alleanza Popolare); Antonio Di Sanza, già consigliere regionale fino a febbraio 2014 e sindaco della città jonica dal 1997/2000 con Fi e aggregazione di centro destra; Nicola Lopatriello, che sempre a capo di una coalizione di centro destra ha amministrato Policoro fino al 2001 e poi dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2012 e l’attuale primo cittadino, anch’egli di centro destra, Rocco Leone. Gli ultimi due relatori non sono stati presenti al convegno. Pertanto il primo a prendere la parola è stato, in ordine cronologico rispetto alle rispettive epoche di amministrazione della cosa pubblica, Benedetto Gallitelli, il quale ha fatto un excursus storico sul progresso civile, politico, sociale, economico e demografico della città jonica focalizzando poi l’intervento sul primo piano regolatore generale (Prg) redatto dal duo di professiniosti Lacava-Mecca approvato nel 1971, cui poi ha fatto seguito il piano particolareggiato della zona Lido, lungomare, e altri due interventi urbanistici con la nascita del II e III piano di zona. Con il passare degli anni, ha continuato l’ex vice sindaco, nel 1986 la maggioranza democristiana ritenne opportuno riprogrammare l’evoluzione urbanistica della città jonica con un secondo incarico di redazione di un secondo Prg generale, che conteneva il Piano particolareggiato della Foce Agri e quello Policoro. Agli inizi degli anni ’90 la Tangentopoli locale, che anticipa di qualche anno quella nazionale, decapita il monocolore democristiano e così il Comune viene commissariato nel 1992 e nel 1993 si ritorna al voto. A vincere le elezioni è la lista “Alleanza Popolare” di Mario Arbia di simpatie socialista riformista e viene chiamato l’architetto Restucci dell’università di Venezia a redigere il nuovo Prg. Passano quattro anni –allora la legislatura non era di 5 come oggi- e nel 1997 gli elettori premiano la coalizione di centro-destra targata Antonio Di Sanza, il quale secondo Gallitelli adotta il programma pluriennale di attuazione al Prg, con i voti contrari degli unici due esponenti di Alleanza popolare diventata forza di minoranza, Spinella e Sergio, dando vita al: “sacco urbanistico di Policoro con uno sviluppo a macchia di leopardo della città che di fatto ha aumentato i servizi e i relativi costi per le casse comunali”. In seconda battuta è intervenuto Biagio Padula, consigliere di maggioranza nel 1993/1997, che ha difeso il Prg di Arbia che conteneva, a suo dire, uno sviluppo armonico della città senza la cementificazione selvaggia di oggi e con ampi spazi verdi e contestando la successiva variante tecnica al Prg di Arbia promossa di Di Sanza che avrebbe, sempre a parere di Padula, snaturato lo spirito generale del Prg. A chiudere i lavori prima del dibattito è stato poi l’ex sindaco Antonio Di Sanza, il quale ha sostenuto di non condividere l’impostazione  del Prg di Arbia perché prevedeva lo sviluppo della città verso l’alto, Panevino, e non verso mare e di essersi limitato alla sua adozione per non ritardare di una legislatura lo sviluppo cittadino visto che in quel periodo Policoro stava vivendo una difficile situazione economica con la crisi di alcuni assi trainanti dell’economia locale come il gruppo Massocchi e Ferrara, e il nuovo Prg ha di fatto dato linfa vitale al territorio in quegli anni. Inoltre con la politica dei comparti inaugurata proprio con quella variante si superava la procedura espropriativa pubblica che amministrativamente era fallita dando così più responsabilità ai cittadini. Infine l’ex consigliere regionale ha parlato dei limiti nella gestione e nei controlli che hanno causato disagi e problemi agli attuali proprietari di case nei quartieri nuovi di Policoro, e nonostante tutto la città ha vissuto un progresso che altre comunità non hanno avuto. Progresso che può continuare puntando sullo sviluppo territoriale nella zona Lido e coinvolgendo anche altri due Municipi limitrofi marini: Nova Siri e Scanzano in un progetto più organico di comprensorio turistico.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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