giovedì 24 luglio 2014

Vertenza Conte, l’ufficiale giudiziario torna a casa per la terza volta. Il 29 giornata della verità?

POLICORO – Il 21 luglio è ritornato l’ufficiale giudiziario nell’azienda agricola Conte/Ergastolo al confine tra Tursi a Policoro, alla fine di viale Matera, territorio di Tursi, questa volta accompagnato da tre legali. Come nelle precedenti tre occasioni il pubblico ufficiale constatato che non c’erano le condizioni è ritornato a Matera. Pertanto il clima si fa sempre più teso tra chi ha acquistato all’asta l’azienda agricola, un vicino di casa della famiglia Conte, e gli occupanti della stessa guidati da Gianni Fabbris. Nel frattempo la protesta è diventata sempre più forte: oltre al fatto che Fabbris e soci non vogliono lasciare l’azienda perché ritengono immorale la vendita all’asta per 80 mila euro, secondo loro, contro i 500 mila che ne varrebbe; Leonardo Conte dal 20 luglio in piazza Eraclea ha iniziato lo sciopero della fame contro quella che egli stesso definisce un’ingiustizia sociale. In questi giorni tanti cittadini si sono avvicinati al banchetto della protesta portando la loro solidarietà, compreso l’ex sindaco di Roma e già ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno, che lunedì 21 è stato a Policoro per presentare il suo progetto politico: il partito della nazionale. Dopo il convegno Alemanno, accompagnato dall’amico policorese Antonio Minonni, è stato in piazza interloquendo con Leonardo Conte. Intanto il 29 luglio, salvo slittamento dei termini, l’ufficiale giudiziario ritornerà per la quarta volta e in questa circostanza, forse, con un contingente di forze armate. Margini di manovra per un accordo bonario non ce ne sarebbero dato che per ben due volte in pochi giorni il tavolo tecnico convocato dal sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola (centro destra), è andato deserto, secondo Fabbris. Il quale però ha ribadito che dall’azienda non se ne va, perché vuole rilanciarla con una cooperativa sociale, magari anche con l’ingresso della nuova proprietà o restituire gli 80 mila euro a chi l’ha acquistata purchè l’azienda agricola non venga sottratta a chi l’ha lavorata per decenni.


Nessun commento:

Posta un commento