giovedì 28 agosto 2014

Chiuso il meeting del Mlac nel centro jonico



POLICORO – Domenica 24 agosto si è concluso il Mlac (Movimento lavoratori azione cattolica) che nel centro giovanile di Padre Minozzi dal 19 ha celebrato il suo campo nazionale interrogandosi su quale debba essere il ruolo della comunità cristiana nei confronti delle periferie del lavoro. I luoghi e le situazioni in cui viene lesa la dignità dei lavoratori rappresentano gli ambiti privilegiati di evangelizzazione del Movimento che vuole con coraggio prendersene cura rendendole i punti di forza dell’Azione Cattolica e della Chiesa tutta. Nell’essere associazione e nello sperimentare la solidarietà tra coloro che si riconoscono fratelli in Cristo, si sono delineate le possibili strade prospettate dal Presidente nazionale Matteo Truffelli e da Mons. Agostino Superbo che citando Don Tonino Bello ha ricordato che l’impegno di tutta la comunità è quello di  “mantenere alti gli orizzonti, procedendo a piccoli passi”. Strade che passano per l’ascolto delle realtà dei territori e l’attenzione ai giovani, ciò chiede al Mlac un impegno significativo per essere movimento di sfondamento nel mondo del lavoro, potenziando il suo ruolo nella filiera del Progetto Policoro.  Il Mlac si pone come antenna  per captare la realtà del mondo del lavoro in cui essere presente portando quel essere associazione che, come sottolineato da Matteo Truffelli, è antidoto alle periferie esistenziali. Occasione di uscita verso le persone sperimentata nel campo è stata  anche l’animazione territoriale della piazza della città di Policoro,  e con momenti di festa e incontro  per cementare le nostre relazioni e l’essere associazione. Ma anche per superare il rischio dell’ottundimento delle coscienze il cui livello si abbassa nell’assuefazione a questa realtà di crisi che frantuma il Bene Comune, formando insieme una nuova mentalità,  come evidenziato da mons Mansueto Bianchi, Assistente generale dell’AC, che chiede ai laici un discernimento vigile, segnato dalla Dottrina Sociale della Chiesa per rifondare un’economia amica dell’uomo, attenta al creato e ai poveri, aperta al futuro, e  si fa carico che il lavoro sia offerto a tutti nel pieno riconoscimento della dignità di ogni uomo… un’economia amica della felicità. Nel compito di corresponsabilità e di antenna, concretamente il campo è stato occasione di analizzare le strategie ed i programmi europei per l’inserimento lavorativo dei giovani, evidenziandone le potenzialità e debolezze come ad esempio Garanzia Giovani, che chiedono presenza e conoscenza di tali possibilità perché siano efficaci, e riscoprendo il forte valore della formazione con gli interventi di Gino Magno e Flavio Venturi. I momenti di preghiera e di spiritualità vissuti nel campo e nello scenario straordinario e suggestivo di Matera, sono stati il cuore pulsante per fondare l’impegno di tutto il Mlac, che con coraggio si fa presente nel mondo del lavoro. Il Mlac si è ritrovato insieme quindi per impegnarsi ad essere il volto dell’AC capace di portare le periferie del lavoro al centro della Chiesa e della società. A piccoli passi ma con grandi orizzonti si impegna ad aiutare la comunità cristiana a trovare percorsi di solidarietà concreta e ad acquisire la consapevolezza che con il proprio lavoro si può responsabilmente collaborare a costruire il Regno di Dio, con l’auspicio di una seria progettualità di formazione “Una formazione che ricordi ai giovani e ai meno giovani, che fidarsi di Dio è possibile, e che il Mlac è chiamato in questo tempo a essere profeta:” esprime Simona Loperte, segreteria nazionale.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)



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