martedì 19 agosto 2014

Una storia si emigrazione raccontata da Vincenzo Gagliardi nel libro: “Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno”

POLICORO – Nella serata del 30 luglio, presso la biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” di piazza Eraclea, Giuseppe Gagliardi ha presentato il libro: “Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno”. Il manoscritto è un’autobiografia di uno dei tanti lucani costretto ad emigrare nell’opulento nord alla fine degli anni ’60 per trovare lavoro. Il libro racconta le fatiche dei primi tempi dall’ambientamento in una realtà nuova, la provincia di Varese, alla dura realtà di una società fredda nell’accogliere meridionali e con molti pregiudizi. Ma nello stesso tempo è anche il racconto di una persona che è riuscita a realizzarsi nel lavoro e nella famiglia non dimenticando mai le sue origini e il suo attaccamento alla Lucania. Infatti il testo è corredato di foto in bianco e nero di quella che era la Policoro e la Basilicata in quegli anni: una nostalgia che ha accompagnato l’autore in oltre 40 anni di emigrazione. Gagliardi nonostante come tanti della sua generazione non ha avuto la fortuna di studiare, racconta con dovizia di particolari la sua straordinaria esperienza di vita lavorativa e non, e di come con la tenacia, tipica dei suoi coetanei di quelle annate, sia stata una vera e propria medicina per non rimanere schiacciati dalla nostalgia della propria terra e dalle difficoltà nell’essere accolti in una società diversa sotto tutti i punti di vista. Un grande aiuto morale e materiale è stato il cappotto del nonno, che da un lato lo ha incoraggiato a sbarcare il lunario per non rimanere senza un futuro e dall’altro ha rappresentato l’afflato per la sua terra natia, la Lucania, rimasta sempre nel suo cuore. Il suo realizzarsi fuori regione non lo ha portato a rinnegare la sua terra, come fanno molti, ma viceversa per lui è stato un momento di arricchimento sociale e culturale tanto da portarlo a scrivere questo testo da diffondere alle nuove generazioni affinchè capiscano che negli anni ’60 si stava molto peggio di ora; ma se c’è voglia di emergere e lavorare non mancano le opportunità. Nonostante la crisi. L’introduzione è stata curata dal sindacalista Rocco Di Matteo, mentre l’assessore comunale Massimiliano Scarcia (Trenta –centro destra) ha portato i saluti dall’Amministrazione comunale.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano del Sud)

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