martedì 21 ottobre 2014

No Scorie Trisaia su Tavolo della Trasparenza

POLICORO – L’associazione No Scorie Trisaia, nata nel 2003, dopo la convocazione del tavolo della Trasparenza da parte della Regione Basilicata, avvenuta il 29 settembre, chiene più sicurezza e trasparenza e meno “tavoli degli incidenti”. “Dopo 4 anni –osservano i soci dell’associazione - la Regione Basilicata ha convocato il tavolo della trasparenza, che nelle altre Regioni nuclearizzate avviene circa ogni 3 mesi. Riteniamo che il decommisioning del materiale nucleare dell’Itrec sia estremamente delicato e che abbia  bisogno della massima sicurezza negli stessi processi (vedi il caso della fossa ex irreversibile oggetto di incidente ultimo) verso l’ambiente, la tutela della salute delle popolazioni e delle economie locali. Stesso discorso vale per la trasparenza nei confronti dei cittadini da parte delle istituzioni e dell’esercente Sogin.  Non possiamo avere informazioni e rassicurazioni solo in caso di incidenti, mentre si alimentano con il comportamento delle istituzioni dubbi e perplessità. Finalmente i Comuni limitrofi  al centro Itrec si sono dotati di un tecnico di fiducia che possa seguire il decommissioning nucleare dell’impianto Itrec. Questo però non basta, i Comuni devono divulgare il piano nucleare di emergenza esterno redatto dalle prefetture alle popolazioni e convocare propri tavoli intercomunali di trasparenza con i cittadini, Sogin e le istituzioni. Tavoli intercomunali dove le operazioni sulla sicurezza del decommisioning  possano essere seguite passo-passo anche dai cittadini. In merito ricordiamo che la Sogin è obbligata a fare un piano di comunicazione sul decommissionig dell’Itrec e a divulgarlo alle popolazioni (vedi V.I.A  ministeriale impianto Icfp ). Ringraziamo l’Ispra per aver pubblicato i criteri per la realizzazione  del deposito nazionale, che sono alquanto chiari: i siti nucleari non possono essere dislocati sotto i bacini idrici, vicino all’acqua e/o vicino a zone dove vi è attività di estrazione, ricerca e/o sfruttamento delle risorse del sottosuolo. Vedi acqua, gas o petrolio. I criteri confermano quanto da noi affermato nel lontano 2006 agli stessi tavoli della trasparenza regionali: che il sito della Trisaia non può stare lì dov’è per la presenza di acqua e perché si trova sotto il più grande bacino idrico in terra battuta d’Europa. Né tantomeno la Regione Basilicata può avviare come nel caso di pozzo Morano in Policoro attività estrattive di gas vicino i centri nucleari, cosi come già contestato agli uffici  del Dipartimento Ambiente e ribadito nei precedenti tavoli della trasparenza dal lontano 2008 dalle associazioni di Policoro. L’assessore all’ambiente deve pertanto  inibire per un raggio di almeno 20 km se non oltre dall’Itrec qualsiasi attività estrattiva e/o di ricerca petrolifera  che potrebbe generare subsidenza, micro sismicità,scoppi  o altre situazioni di pericolo, considerato il fatto  che il centro Itrec  si trova su faglie sismiche, su  una falda idrica unica per tutto il Metapontino, vicino aree abitate, vicino al fiume Sinni, al mare Jonio ed  in’area ad elevato  rischio idrogeologico”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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