domenica 31 maggio 2015

Concluso il progetto Fidapa contro l’alcolismo. Coinvolte le scuole della città




POLICORO – Si è concluso nella serata del 27 maggio nel Palazzo di città il progetto: “Non aprire le porte all’alcool” voluto dalla locale sezione della Fidapa, (Federazione italiana donne arte professioni affari) guidato da Beatrice Di Brizio, che ha visto impegnati per quasi tutto l’anno scolastico ragazzi dell’istituto scolastico “L. Milani” e “Giovanni Paolo II”. I lavori conclusivi degli studenti, seguiti dai rispettivi dirigenti scolastici e docenti, sono stati illustrati in occasione del convegno: disegni, didascalie, dvd. In apertura lavori la Di Brizio ha parlato dell’alcolismo come piaga sociale che, purtroppo, ha visto abbassarsi l’età per l’uso tra i giovani delle scuole secondarie di primo e secondo grado e dunque il primo stadio è quello del passaggio dall’età dell’infanzia a quello dell’adolescenza, da qui il coinvolgimento delle quinte classi delle due scuole suddette. La Prof.ssa Agnese Schettini, preside della Milani, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della sinergia scuola/territorio e il focus dei suoi ragazzi soprattutto sull’aspetto emotivo relazionale nei lavori da loro predisporti. Le ha fatto eco la parigrado Maria Carmela Stigliano, della scuola “Giovanni Paolo II”, la quale ha evidenziato come le buone azioni sono sempre il miglior esempio che si può dare ai ragazzi anche quando il percorso di vita è impervio. L’avv.ssa Maria Lovito ha concentrato la sua relazione sui reati conseguenti la condotta di chi fa uso di alcool, tra cui violenza e maltrattamenti in famiglia, mentre l’uso di alcool di per sé non costituisce reato. Un contributo fecondo alla discussione è stato portato dal comandante della Polstrada di Policoro, Michele Canosa, il quale ha puntato l’indice sulla mancata prevenzione che non viene fatta, soprattutto in famiglia, verso i propri figli e amici di figli non solo per quanto riguarda l’uso dell’alcool, ma anche la prevenzione legata per esempio al mancato uso delle cinture di sicurezza alla guida. Canosa ha fatto rilevare come i sinistri stradali per uso di alcool siano tra le prime cause di incidenti e, purtroppo, molto spesso anche di decessi. Al tavolo dei relatori anche il garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Basilicata, Vincenzo Giuliano, il quale si è soffermato sulla troppa frenesia della vita quotidiana che porta ciascuno di noi a non avere più comportamenti positivi verso noi stessi e la società che ci circonda e a vedere sempre gli aspetti negativi che ci circondano, senza mai evidenziare azioni virtuose che comunque ci sono nella quotidianità ma nessuno ne parla o le diffonde. Il progetto educativo “Non aprire le porte all’alcool” ha visto il coinvolgimento anche del Sert dell’ospedale civile “Giovanni Paolo II”, il cui rappresentante Ferdinando Esposito mercoledì 27 intervenendo alla tavola rotonda ha citato i danni collaterali come conseguenza dell’alcolismo, prima causa di decesso tra i giovani tra i 18/21 anni in incidenti stradali, e di come dal 1995 esiste una Carta europea contro l’alcolismo. Per l’Amministrazione comunale era presente l’assessore alla Cultura, Massimiliano Scarcia (Trenta –centro destra), che nel lodare l’iniziativa ha dichiarato che in Italia l’uso di alcool è tra i più alti d’Europa e che per debellare questa piaga sociale c’è bisogno di una stretta collaborazione tra scuola e famiglia. E’ intervenuta anche Maria Antonietta Amoroso, Past president del distretto Sud-Est della Fidapa e Giulia Colucci, Past president nazionale. La serata è stata intervallata da esibizioni musicali di studenti di entrambe le scuole coinvolte nel progetto.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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