sabato 16 maggio 2015

Madonna del Ponte, mezza via Siris discriminata


POLICORO – La festa che divide. Nel prossimo week end (16/17 maggio) nel centro jonico è in programma la festa patronale di Maria Ss del Ponte, protettrice di Policoro. Dai festeggiamenti civili una parte della città, via Siris compresa tra le perpendicolari di via Monte Bianco e via Resia, è stata tagliata fuori dal comitato festa che fa capo alla chiesa Madre Maria SS del Ponte di piazza Eraclea. I cittadini della zona Sud di via Siris, per chi entra da Nova Siri, tagliati fuori dalla festa si sono radunati nei giorni scorsi per capire perché non è stata coinvolta tutta la via centrale di Policoro, via Siris, nei festeggiamenti con le luminarie, che invece si sono fermate all’incrocio di via Monte Bianco. Si sentono così discriminati proprio com’è accaduto in un lontano passato che sembrava non dovesse più ritornare. Infatti dopo anni di “battaglie” finalmente da qualche tempo le luminarie illuminavano a giorno tutta via Siris in una festa inclusiva di tutta la città e in particolar modo di una parte importante di Policoro e degli abitanti, tanti, che risiedono nella via principale del centro jonico. Quest’anno però le lancette dell’orologio sono state riportate indietro nel tempo e il motivo non sembra nemmeno molto credibile. Infatti nei giorni una delegazione di abitanti della zona discriminata, che loro stessi si definiscono piazza Padre Minozzi, si sono recati dal comitato festa di piazza Eraclea per capire le ragioni di questa inversione di tendenza. E da quello che ci hanno riferito la risposta di uno dei rappresentanti del comitato sarebbe stata che non ci sono soldi per “allungare” le luminarie anche perché la raccolta fondi in via Siris è stata al di sotto delle attese. Come dire: non avete contribuito con sufficienti donazioni e pertanto sarete oscurati. Risposta, stando a quello che la delegazione ci ha riferito, che non sta né in cielo né in terra in quanto le donazioni essendo liberalità non hanno un tetto predefinito: ognuno contribuisce in base alle proprie possibilità. Inoltre gli stessi residenti esclusi di via Siris fanno capo tutti alla chiesa Madre e quindi non si riescono a capacitare del motivo di questa loro esclusione decisa dal comitato festa. Tra le proposte avanzate durante l’incontro dei giorni scorsi dalla delegazione al comitato ci sarebbe stata anche quella di allungare la distanza dei pali delle luminarie (ad esempio da 10 metri a 15), mantenendo pertanto lo stesso numero di luminarie coprendo così tutta via Siris senza esclusione di nessun cittadino. E invece anche questa proposta sarebbe stata rispedita al mittente. Pertanto a poche ore di distanza dall’inizio della festa una parte della città si sente “ghettizzata” senza una giustificazione, a loro dire, che abbia un fondamento logico. Invece di essere un momento di aggregazione, socializzazione e soprattutto partecipazione che sono le feste, in particolar modo patronali, a Policoro sono motivo di discriminazione. A San Rocco di Pisticci o San Bernardino di Bernalda un atteggiamento di chiusura mentale così netta non sarebbe stata mai e poi mai accettata.

Gabriele Elia   
(fonte il Quotidiano del Sud)

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