sabato 20 giugno 2015

NOSCORIE TRISAIA -NST




GOVERNO RENZI AUTORIZZA RICERCA PETROLIFERA NEL MAR JONIO ; A RISCHIO UN INTERO ECOSISTEMA
POLICORO - Mentre papa Francesco proclama che "la vita vale più del petrolio" il governo Renzi per il petrolio sacrifica il mare Adriatico meridionale, lo Jonio e in futuro intere economie locali. Azioni che non risolveranno il problema energetico nazionale e che contribuiranno a distruggere il P.I.L locale e l'occupazione indotta. Lo fa appena dopo le elezioni amministrative, sono ben 6 le prospezioni petrolifere autorizzate con procedimento di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali nel mar Adriatico Meridionale e la prima nel Mar Jonio.( http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1329). Nel Mar Jonio dopo anni (dal 2008), governi che si sono succeduti e dopo numerose battaglie condotte dalle comunità e dai cittadini contro le ricerche petrolifere nel Mar Jonio , fiocca il primo permesso di ricerca, il governo Renzi lo rilascia all’Enel Longanesi denominato D79 FR EN, a ruota dovrebbero seguirne un’altra decina, considerato il principio con cui sono state formulate  le motivazioni con cui sono stati rilasciati i permessi da parte delle commissioni ministeriali. La prospezione petrolifera in Mar Jonio dovrebbe essere eseguita con la tecnica dell’air-gun (attività stralciata dal disegno di legge del decreto ecoreati come reato ambientale). Il Ministero dell’Ambiente con questo decreto di compatibilità ambientale smussa il principio di precauzione che stabilisce che qualsiasi autorizzazione deve seguire a un approfondito studio scientifico e non di parte, quando in realtà è la compagnia petrolifera che presenta lo studio e le comunità con  le istituzioni presentano osservazioni, la discussione delle commissioni  alla fine si ferma sul giudizio di quanto prodotto. In allegato pubblichiamo in anteprima una slide di uno studio dell’Ispra che prevede per il Mar Jonio è un’area di massima protezione per i  cetacei, area Aspim dove interdire qualsiasi attività  pericolosa per i cetacei.  Area prioritaria per la protezione e conservazione di acque profonde e di alto mare .Ma di tutto questo le commissioni  ministeriali non hanno tenuto conto  o hanno ignorato che esistessero. In quanto la prevenzione si fa prima e l’ispra non si chiama dopo per verificare se ci sono danni. Le commissioni del ministero non hanno tenuto in nessuna considerazione la presenza delle navi tossiche radioattive affondate nel mar Jonio come documentato da 2 inchieste giudiziarie di 2 procure ,dalle commissioni parlamentari sul ciclo dei rifiuti e da inchieste giudiziare importanti che videro anche la morte del capitano Natale di Grazia . Chi garantisce  su un eventuale contaminazione tossica e/o  radioattiva del Mar Jonio a seguito  di prospezioni petrolifere?  La commissione ministeriale si è forse preoccupata del famoso punto bianco ambientale per far verificare prima e  prevedere dopo la prospezione petrolifera  lo stato  dell’inquinamento nel Mar Jonio ? Invitiamo pertanto i comuni, le associazioni, le istituzioni e tutte le parti lese da questo provvedimento a presentare  ricorso al tar del Lazio entro 60 giorni dall’emanazione del decreto (avvenuta il 12/06/2015). Invitiamo le istituzioni e i cittadini a una mobilitazione massiccia per salvare se stessi, le proprie economie e il proprio futuro  da un disegno polittico di distruzione delle economie meridionali messo in piedi dal governo Renzi grazie  alla complicità di numerosi parlamentari meridionali per favorire altri interessi anche internazionali: JE SUIS MAR JONIO

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