mercoledì 15 luglio 2015

No trivelle. Il 15 manifestazione pubblica sul lungomare centrale. Ma le associazioni ambientaliste si dissociano




POLICORO – Mercoledì 15 luglio la manifestazione indetta dall’Amministrazione comunale per dire no alle trivelle nello Jonio non vedrà la partecipazione di No Triv. Jonio, No Triv. Mediterraneo e No Scorie Trisaia. Le associazioni non condividono il metodo scelto, non il fine, e lo hanno detto a chiare lettere in una conferenza stampa organizzata domenica sera in piazza Eralcea: “Siamo stati i primi a mettere in guardia le Amministrazioni comunali anni addietro del pericolo che correvamo –osserva Felice Santarcangelo con a fianco Giovanna Bellizzi, Maria Antonietta Tarsia e Ivano Farina- e ora i fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione. Però andare in passerella per l’ennesima volta non serve a nulla. Ecco spiegato il motivo per il quale noi non ci saremo. E’ da anni che organizziamo manifestazioni simili, Consigli comunali aperti e cose di questo genere, e se dobbiamo replicare con una passeggiata in giacca e cravatta sul lungomare centrale noi non ci stiamo. Quella del 15 è una manifestazione arbitraria organizzata di sua spontanea volontà dal sindaco Leone e volta alla strumentalizzazione del problema: contro chi si protesta? Cosa si manifesta? Noi invece le nostre manifestazioni ce la paghiamo da soli…gli atti concreti che noi chiediamo sono: escludere il mar Jonio come il Golfo di Venezia dal rischio perforazioni per il principio di precauzione in base al quale se uno studio terzo dimostra che il mare da perforare presenta delle criticità, ebbene lì non si perfora. Inoltre il rischio mare può arrivare anche dalla terra. Bisogna dire no anche alle perforazioni nella terra che si possono ‘allungare’ a arrivare finanche in mare. Inoltre bisognava impugnare l’articolo 38 del decreto legge ‘Sblocca Italia’ che prevede il ritorno delle competenze in materia dalle Regioni allo Stato e ciò non è stato fatto; né le Amministrazioni a tutti i livelli hanno bocciato la politica energetica nazionale nella quale si prevede anche la perforazione del sottosuolo. Per queste e altre ragioni noi non faremo parte della passerella di mercoledì. Oltretutto –continua Santarcangelo e i suoi volontari dell’associazione- chiediamo al Comune di Policoro l’Imu sui pozzi, tasse ad hoc per le estrazioni (vedi il pozzo masseria Morano), una polizza fideiussoria a 30 per le conseguenze ex post delle estrazioni dal sottosuolo come è capitato per alcuni pozzi di Policoro e un monitoraggio continuo per la tutela dell’agricoltura, dell’ambiente circostante dopo le estrazioni verificatesi nel centro jonico negli anni passati. Nulla di tutto questo è stato fatto. Ecco perché riteniamo una presa in giro la manifestazione del 15”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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