mercoledì 29 luglio 2015

Ospedale Policoro, Castelluccio: situazione al collasso

“Avevo messo in guardia l'Assessore Franconi – dice Castelluccio - e i dirigenti dell'Asm sulle problematiche specie di organico dell'ospedale di Policoro aggravate nella stagione estiva con la presenza nelle località turistiche del Metapontino di circa 100mila persone. L’altra notte si è puntualmente verificato quello che temevo: dopo la morte improvvisa del ragazzo di Torre del Greco ospite con la famiglia in un villaggio della costa metapontina, in numerosi si sono rivolti al Pronto soccorso dell'ospedale di Policoro per farsi visitare e, comunque, per essere tranquillizzati a seguito della diffusione incontrollata di notizie sulle cause del decesso dello sfortunato ragazzo”. “Di fronte ad un'utenza così massiccia – rileva Castelluccio - le poche unità mediche ed infermieristiche in servizio (1 medico e due infermieri a turno) hanno fatto complessivamente in poche ore 123 visite ed hanno avuto grandi difficoltà nel gestire la situazione che si è fatta ingestibile per la presenza di utenti e familiari che hanno di fatto assediato l'ospedale. Intanto, si pone una questione di emergenza: in attesa dell’autopsia e poichè ci vorranno, comunque, settimane per chiarire le cause della morte improvvisa del ragazzo, le autorità sanitarie con il coinvolgimento diretto dell'Asm non possono lasciare in queste ore soli i sanitari di Policoro come hanno già fatto. Chiedo, pertanto – dichiara Castelluccio - le dimissioni dell'assessore Franconi e del dirigente Quinto per incapacità dimostrata e al presidente Pittella di riferire in Consiglio specie dopo la visita lampo (a questo punto visita farsa) che la Franconi ha compiuto il 15 luglio scorso e di acquisire tutte le informazioni dal dirigente Asm, Pietro Quinto, su quali iniziative e provvedimenti sono stati messi in atto”. “Non si può più far finta di nulla – rimarca Castelluccio - e sminuire ogni cosa come ha fatto lo stesso Quinto, pensando di risolvere con un comunicato di replica a me, gli storici problemi di potenziamento di Policoro attraverso un semplice spostamento temporaneo presso il presidio jonico di professionalità infermieristiche, in special modo da strutture prive di degenti o ricorrendo al rinvio delle ferie del personale in servizio a dopo settembre. Questa volta la sottovalutazione del ruolo e delle funzioni dell’ospedale che necessita di provvedimenti molto più significativi dei collegamenti verticali per agevolare i servizi di spostamento di personale, degenti e merci, superando quelle che lo stesso assessore e i dirigenti dell’Asm sono costretti a riconoscere rappresentano antiche difficoltà, non ammette interventi tampone e richiede l'individuazione di responsabilità perchè chi ha sbagliato sia rimosso dall'incarico politico e di dirigente dell'Asm. In discussione per me – afferma il consigliere di Forza Italia - non è mai stato il lavoro di medici e personale sanitario dell’ospedale che già hanno dato prova di sacrifici personali ed attaccamento all’utenza. Colgo l'occasione per un pubblico riconoscimento e il ringraziamento per il lavoro intenso di queste ore del personale del P.O. e di tutto l'ospedale. Sono da chiarire – ribadisce Castelluccio - le politiche che la Regione intende assumere per l’ospedale al servizio di una delle più popolose città della Basilicata per numero di residenti che sommato a quello dell’utenza comprensoriale è di fatto, dopo il San Carlo a Potenza e l’ospedale di Matera, il terzo polo ospedaliero lucano”. “Persino la mia sollecitazione di prolungare l’attività del presidio di Polizia per prevenire gli episodi che si sono verificati in passato di aggressione a medici – conclude Castelluccio - alla luce di quanto accaduto l’altra notte, è ancora più urgente ed è ancora più intollerabile che il dirigente dell'Asm l'abbia bollata burocraticamente come questione che non dipende dall’Asm scaricando la responsabilità, come da abitudine consolidata, su altri. Infine anticipo l'iniziativa dell'on. Cosimo Latronico di valutare la proposta di una commissione di indagine parlamentare”.

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