domenica 15 gennaio 2017

Freddo polare, danni all’agricoltura


POLICORO – Il freddo gelido delle scorse ore che ha avvolto la regione non ha risparmiato nemmeno la costa jonica, l’angolo della Lucania dove le temperature anche in inverno sono semi primaverili, tanto che la colonnina di mercurio si è fermata allo 0 gradi in alcune ore delle sere scorse creando seri disagi a tutti i cittadini e categorie produttive. In particolar modo il settore più penalizzato sembra essere proprio quello agricolo, comparto trainante del Metapontino. Infatti il presidente di zona della Coldiretti, sindacato che annovera la maggior parte degli iscritti, Enzo Padula, ci spiega: “La neve del 6 cui è seguito un forte vento ha creato delle gelate nelle aziende agricole della zona distruggendo il lavoro dei tanti colleghi che dovevano iniziare a raccogliere i frutti dei loro investimenti e sacrifici economici e umani. Le ortive (carfiofi, finocchi, ecc.) ad esempio sono andate perse per quest’anno nel senso che non potranno più essere raccolte nemmeno in un secondo momento, date le caratteristiche di queste produzioni agricole. Dunque la produzione per il 2017 è già finita ancora prima della raccolta. Ma non solo. Oltre alle ortive gli agrumi hanno, purtroppo, fatto la stessa fine in quanto la gelata ha danneggiato definitivamente la raccolta di arance, limoni e colture simili non potendo recuperare nemmeno quanto le condizioni meteo lo consentiranno. Infatti sia le ortive che gli agrumi –continua Padula- sono colture diverse dalle altre in quanto hanno una fioritura particolare; pertanto una volta che la calamità come quella di queste ore arriva distrugge il frutto presente sugli alberi o comunque nei campi. Chi ha raccolto prima si è salvato, però la maggior parte dei miei colleghi si trova, ahimè, penalizzato. Ecco dunque che le produzioni di cui sopra non ci saranno nei mercati agricoli nazionali dove si facevano apprezzare per la loro genuinità e il mancato ricavo da parte degli imprenditori creerà problemi economici per gli investimenti futuri. Leggermente diversa è invece la situazione per la fragola, frutto tipico di questa zona con i suoi 900 ettari di superficie coltivabile. Il danno anche qui è notevole poiché la prima fioritura è andata persa, causa sempre la gelata, e quindi le primizie non potranno più essere vendute. E si sa che, soprattutto in agricoltura, si guadagna quando si arriva prima sul mercato. Però quantomeno chi ha piantato fragole può ‘recuperare’ qualcosa con la seconda fioritura, tempo permettendo sempre, ma, ammesso che nei prossimi giorni il tempo migliori, bisognerà poi aspettare dai 20 ai 30 giorni dopo la seconda fioritura prima di poter raccogliere e vendere. Questo comporta uno slittamento dell’arrivo della fragola che in termini di prezzo non ci rende competitivi con altri Paesi che non hanno avuto la calamità, e comunque di per sé la concorrenza anche in condizioni climatiche regolari è difficile da reggere per problemi strutturali che il settore ha. Insomma piove sul bagnato. Nei prossimi giorni –conclude Padula- cercheremo di fare una stima dei danni e poi vedremo le iniziative che metteremo in campo per salvare il salvabile e garantire livelli minimi di occupazione”.
Fonte

Il Quotidiano del Sud

Nessun commento:

Posta un commento