domenica 19 marzo 2017

ACLI: finalmente una prima risposta concreta alla povertà del nostro Paese!

 

POLICORO - La legge delega sulla povertà segna un momento significativo nel nostro Paese! Con la sua approvazione, avvenuta in Senato mercoledì scorso, giunge a conclusione il lavoro svolto dal Parlamento: “da tempo le ACLI evidenziano la necessità di un impianto normativo – dice Raffaele Palmieri – presidente del circolo cittadino dell’associazione -  che coniughi da una parte il sostegno al reddito e l’inclusione sociale e dall’altra preveda un Piano nazionale in grado di raggiungere tutti i cittadini che versano in povertà assoluta” che sono oltre un milione e duecentomila”. 
Dopo il passaggio alla Camera dello scorso luglio 2016, con l’approvazione da parte del Senato della Legge delega sulla povertà, per la prima volta nella storia del nostro Paese il Parlamento ha definito una reale misura di contrasto alla povertà assoluta. 
Si tratta di un primo passo in avanti, pur nella consapevolezza della necessità di una decretazione attuativa all’altezza della sfida: vale a dire uno strumento di lotta ancora più concreto e deciso alla povertà, capace di includere le persone e le famiglie più povere.  

 Va riconosciuto l’impegno della presidenza nazionale delle ACLI che con “L’Alleanza contro  la povertà” (un gruppo di oltre 20 associazioni nazionali di volontariato e promozione sociale), ha sostenuto, in diversi modi, questa importante battaglia. Così come vanno ricordate con gratitudine le parole d’incoraggiamento che, in occasione del suo Messaggio di fine d’anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto a chi si batte per contrastare la povertà in Italia. 
L’obiettivo – conclude Palmieri – rimane l’effettiva universalità della prestazione, dentro una strategia di rafforzamento del sistema dei servizi. Auspichiamo che attraverso i decreti delegati si prosegua nella direzione più inclusiva indicata dalla associazioni, arrivando a sostenere i più deboli, con una serie di provvedimenti correlati di inclusione sociale e riavviamento ai percorsi lavorativi, perché i sussidi senza i servizi scadrebbero nell’assistenzialismo, perdendo, così, il carattere inclusivo che rappresenta, invece, il punto di svolta nella lotta alla povertà e all’emarginazione sociale».

Nessun commento:

Posta un commento